Valle d'Aosta

Corte Conti su Casinò, no sospensione

Prosegue esame di merito

Redazione Ansa

Nessun differimento e quindi nessuna sospensione per il processo contabile che vede 21 consiglieri ed ex consiglieri regionali, oltre a un dirigente, citati a giudizio per il presunto danno erariale relativo ai 140 milioni di euro elargiti dalla Regione al Casino' di Saint-Vincent tra il 2012 e il 2015. Prosegue quindi l'esame di merito. Lo hanno deciso i giudici della sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Valle d'Aosta, pronunciandosi sulla questione preliminare posta dagli avvocati Gianni Maria Saracco, Carlo Emanuele Gallo e Stefano Marchesini, in rappresentanza di 12 politici. Il motivo era il parallelo procedimento penale sui fondi al Casini' per truffa aggravata e falso in bilancio e che vede imputati a vario titolo, tra gli altri, Augusto Rollandin, Ego Perron e Mauro Baccega, coinvolti anche nel procedimento contabile.

Contrari gli altri difensori e anche il procuratore regionale Roberto Rizzi: "I fatti sono solo in parte gli stessi e procedono su binari diversi".

Rizzi, Rollandin definì 'bollito' il Casinò - Augusto Rollandin "definisce la società bollita" in una intercettazione del 16 novembre 2016 eseguita dalla polizia nell'ambito di una inchiesta per riciclaggio al Casinò di Saint-Vincent. Lo ha detto il procuratore regionale della Corte dei conti, Roberto Rizzi, durante il processo in cui contesta un danno erariale da 140 milioni di euro a 21 consiglieri ed ex consiglieri regionali e a un dirigente. Un modo, quello di Rollandin - ha spiegato Rizzi - "per definire una situazione non florida" della Casinò de la Vallee. Il contenuto dell'intercettazione contrasterebbe quindi con quanto sostenuto da alcune difese in merito alla solvibilità della società e quindi alla correttezza dei fondi erogati dalla Regione.

Azienda, senza fondi Regione andiamo a bagno - "Se non elargisce altri fondi andiamo tutti a bagno". E' quanto emerge, ha detto il procuratore regionale Roberto Rizzi, da lettere agli atti tra Regione e Casinò e intercettazioni di un'inchiesta della polizia per riciclaggio, in merito ai mutui erogati dalla Regione alla Casa da gioco valdostana. Un elemento per dimostrare, ha spiegato Rizzi durante l'udienza, che al Casinò "occorre la rotatività del finanziamento per onorare il pagamento del mutuo". Su questo fronte, ha aggiunto il procuratore regionale, "l'inizio dell'ammortamento è avvenuto solo in una circostanza, per gli altri siamo in preammortamento". Dei 140 milioni di euro di danno erariale contestato, 80 riguardano tre mutui erogati tramite Finaosta nel 2012 (50 milioni di euro), 2013 (10 milioni) e 2015 (20 milioni). Rizzi ha voluto discostarsi dalla giurisprudenza che, ha ricordato, ritiene danno erariale l'uso dei fondi pubblici attraverso mutuo solo in alcuni casi.

Difese, Regione ha già incassato 112 milioni - "Tra il 2011 e il 2015 le imposte riversate alla Regione grazie al Casino' ammontano a 78 milioni 860 mila euro. Se aggiungiamo a questo la quota economica che il Casinò riversa alla Regione arriviamo ala cifra di 112 milioni 775 mila euro". Lo ha detto l'avvocato Massimiliano Sciulli durante la discussione del processo contabile sui 140 milioni di euro elargiti al Casinò di Saint-Vincent. Cifre e dati che emergono da una consulenza di parte del commercialista Corrado Ferriani. In base alla perizia "il patrimonio societario della Casino' vale più di 150 milioni", ha detto Sciulli, ricordando "l'acquisizione del Grand Hotel Billia e il suo necessario ammodernamento", un'operazione decisa da persone non coinvolte nel giudizio e utile a "non pagare più, da parte del Casinò, le stanze vuote per piene". "Credo che la scelta degli amministratori sia stata doverosa e che ha arricchito il patrimonio", ha sottolineato il legale.


   

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