Valle d'Aosta

Cassazione,Edilsud infiltrata? Apparenze

Depositata motivazione annullamento amministrazione giudiziaria

Redazione Ansa

E' solo "apparente" la motivazione alla base del decreto che, ipotizzando infiltrazioni della 'ndrangheta, aveva disposto l'amministrazione giudiziaria (durata un anno e terminata nel novembre 2017) dell'impresa Edilsud dei fratelli Tropiano. Lo scrive la Corte di cassazione motivando la sentenza con cui a gennaio ha annullato con rinvio il provvedimento della Corte d'appello di Torino (che aveva confermato quello del tribunale di Aosta).
    Il decreto si rifaceva ai rapporti tra i Tropiano e i fratelli Raso, a cui gli imprenditori, secondo i giudici di primo e secondo grado, nel 2010 si erano rivolti "per liberarsi" da una "tentata estorsione della cosca Facchineri" nell'ambito della vendita alla Regione del parcheggio dell'ospedale Parini.
    "In sostanza - scrivono gli ermellini - sarebbe l'amicizia dei Tropiano ad attribuire visibilità ai Raso nell'ambiente criminale: effetto descritto del tutto genericamente ma, soprattutto, in nessun modo collegato all'attività economica tipica di un'impresa edile".

I giudici della Suprema corte a inizio giugno hanno annullato con rinvio il provvedimento che aveva disposto la sorveglianza speciale per cinque anni dei fratelli Michele e Vincenzo Raso. Tra le prime azioni intraprese durante l'anno di amministrazione giudiziaria c'è stata proprio la mancata riassunzione da parte della Edilsud, dopo la pausa invernale, di Vincenzo Raso, 64 anni, operaio che comunque non era stato indagato nell'inchiesta 'Tempus venit' sulla tentata estorsione all'impresa. Era invece stato coinvolto il fratello Michele, 55 anni, (che non è dipendente Edilsud), assolto in secondo grado dal reato di tentata estorsione e condannato per porto abusivo d'armi a un anno e otto mesi. Entrambi sono originari di San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria).
Secondo la Cassazione, la Corte d'appello "liquida in poche parole il tema dell'attualità del pericolo". In questo senso "non si comprende affatto perché Raso - che lavorava come carpentiere, quindi non certo in una posizione di rilievo (né emerge che il suo impiego fosse fittizio e non corrispondente ad un'attività lavorativa effettivamente svolta) - dovesse essere licenziato dalla Edilsud s.r.l.; né la permanenza di un rapporto lavorativo pare sufficiente per dimostrare che i rapporti tra i Raso e i Tropiano erano proseguiti in ambiti diversi, come quelli emersi fino al 2011".
Inoltre "non si comprende perché la Edilsud s.r.l. - che non era nemmeno persona offesa del tentativo di estorsione operato dai Facchineri nel 2011 nei confronti di diversa società e verso la quale non viene mosso alcun rilievo, così dovendosi ritenere trattarsi di una impresa edile che svolge regolarmente la sua attività - debba essere coinvolta in questo rapporto". Infine appare "assolutamente generica - configurando appunto una motivazione apparente - l'indicazione di quale attività economica della Edilsud possa agevolare quella dei Raso e quali attività dei Raso siano favorite: non emerge il coinvolgimento della Edilsud in qualche tentativo di estorsione, né i Raso risultano - per quanto emerge dal decreto impugnato - coinvolti economicamente nell'attività della società (tranne Vincenzo Raso personalmente, avendo lavorato come carpentiere)". A impugnare il provvedimento in Cassazione gli avvocati Silvano Rissio e Adriano Consol.
   

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