Valle d'Aosta

Arev, senza aiuti Pac fine sistema Vda

'Pronti a scendere in piazza, stufi dei proclami politici'

Redazione Ansa

 "Senza gli aiuti comunitari muore il sistema di allevamento valdostano che mantiene il territorio. Costituiscono il 30% delle nostre entrate e ad oggi sono arrivati solo 10 milioni sui 136 previsti dalla programmazione 2015-2020".

E' il grido d'allarme lanciato da Jean-Paul Chadel, presidente dell'Arev (che rappresenta 982 allevatori valdostani), durante una conferenza stampa - sul ritardo dei pagamenti degli aiuti della Politica agricola comune - convocata insieme a Mouvement montagne e supportata anche "da Cia ma non da Coldiretti". "Ci sono aziende che non hanno visto fondi dal 2009 per inefficienze", ha ricordato Chadel.

La situazione è di "disperazione, il nostro ruolo è collegato al territorio e quindi al turismo, che fa la fortuna di questa regione". Per avere "quanto ci spetta ben venga il difensore civico, il tribunale ma anche le piazze. Inoltre "dal punto di vista politico infastidisce di numero di proclami sui pagamenti, siamo in rosso ma i fornitori credono che continuiamo a ricevere aiuti".

Il mondo degli allevatori "sta in piedi perché qualcuno lo sostiene. Senza aiuti, in uno scenario apocalittico, l'allevamento si concentrerebbe in pianura, con l'abbandono degli alpeggi, e sparirebbero le razze meno produttive", ha aggiunto Chadel. E "se si mette in discussione il sistema dell'allevamento in Valle d'Aosta, lo si deve fare anche per tutti gli stipendi che giustifica", da Bruxelles ad Aosta, passando per Roma, ha attaccato. "Il problema è che la macchina non funziona, gli ufficia di Area Vda non riescono a parlare con quelli nazionali. Eppure questi lavoratori continuano a essere stipendiati per quello che fanno", ha attaccato Chadel.

I ritardi sono dovuti soprattutto a questioni di natura informatica. "I parametri relativi a quota e pendenza che avrebbero dovuto giustificare le spese degli allevatori valdostani, nel software nazionale non sono presenti", ha puntualizzato l'agronoma Paola Flamini. In Valle d'Aosta, ha aggiunto, "un litro di latte viene pagato 50 centesimi ma produrlo ne costa 70. Quindi gli allevatori lo trasformano sempre più da sé. Ma questo porta a un crollo dei caseifici cooperativi e alla fine di un sistema", ha aggiunto. In base ai dati Arev, il numero di bovini di razza valdostana è passato da 36.267 nel 2007 a 32.974 a fine 2017 (-9,08%) mentre il numero di allevamenti da 1.269 a 982 (-22,62%).
Sia Chadel sia Michel Celesia (Mouvement Montagne) hanno sottolineato di non avere "alcun legame con la politica".


   

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