Valle d'Aosta

e-Resamont, 600 teleconsulti in 2 mesi

Bertschy, ora rendere progetto più performante su territorio

Redazione Ansa

Sono oltre 600 i teleconsulti svolti in Valle d'Aosta dal primo luglio nell'ambito del progetto e-Resamont. "Come mandato di progetto ne avevamo 500", ha spiegato in conferenza stampa a Cogne il medico Guido Giardini. L'infermiere misura valori come pressione, frequenza cardiaca, saturazione di ossigeno, temperatura corporea e invia i dati al server del Cnr di Pisa. Il medico in contatto da Aosta li visualizza e fornisce una diagnosi. "La maggioranza dei teleconsulti sono stati semplici e non hanno quasi mai richiesto alcun intervento farmacologico. Almeno una ventina di volte si è evitato di attivare i soccorsi in modo immotivato", ha aggiunto Giardini. Oltre che a Cogne, i punti di telemedicina sono stati attivati nei rifugi Mantova, Torino e Arbolle, nella casermetta del Col de La Seigne. "L'intenzione, con l'azienda Usl, è di procedere e di rendere più performante il progetto sul territorio, unendo l'innovazione alla competenza", ha annunciato l'assessore alla Sanità, Luigi Bertschy.

"Dimostrare attenzione alle persone che abitano lontano dal fondovalle, innovare nonostante la mancanza di risorse, garantire attenzione a chi vive con noi periodi di vacanza e fare rete con altri territori": sono queste, ha sottolineato Bertschy, le linee di azione da perseguire. "La telemedicina è un atout importante per chi vive in montagna", ha aggiunto l'assessore al Turismo, Claudio Restano. Per questo, ha spiegato, è "da fare una riflessione sul futuro, per valutare se estendere questo servizio".

"Essere qui a Cogne vuol dire portare il concetto di telemedicina più in basso, aprirlo alla popolazione, agli anziani", ha affermato Igor Rubbo, direttore generale dell'azienda Usl.
Alla Casermetta del Col de la Seigne, "i visitatori sono passati da 8.000 a 10.500, per metà sono francesi e solo l'1% arrivano dall'Italia. Sono state svolte 220 visite durante l'estate", ha detto Jean Pierre Fosson, segretario generale di Fondazione montagna sicura.
Dal 10 settembre prossimo, ha anticipato Giardini, "il gruppo di lavoro si sposterà sull'altra azione del progetto, la ricerca sulle gara di endurance: anche durante il Tor des geants proveremo i teleconsulti per vedere se si possono usare nella realtà sportiva". Tra le criticità emerse durante la sperimentazione c'è "la connessione, un problema cruciale, specie nei rifugi", ha sottolineato. "Si è pensato così allo score", un sistema che in base ai valori inseriti e alla quota fornisce all'infermiere - anche se impossibilitato a contattare il medico - indicazioni utili, come l'opportunità di consigliare un periodo di riposo alla persona visitata o la necessità di allertare il 112.
   

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