Valle d'Aosta

Pd Vda, 75 chiedono congresso anticipato

A firmare per cambiamento anche sindaco di Aosta Fulvio Centoz

Redazione Ansa

"E' la maggioranza del Pd a chiedere di andare a congresso. Se non sarà per l'estate che sia almeno in autunno". Ha esordito così Sara Timpano dei giovani dem nel presentare il documento sottoscritto da 75 iscritti al Partito democratico (sono 146 i tesserati nel 2016) che chiedono "sia avviata la macchina congressuale". Tra i firmatari anche il sindaco di Aosta Fulvio Centoz che fa sapere: "La maggioranza in Comune non va messa in discussione. Se così è bisogna tornare alle urne. E' necessario concentrarsi sulla governabilità, sul bene dei cittadini e delle cittadine di Aosta". "Abbiamo bisogno di una segreteria - aggiunge Timpano - che sia radicata sul territorio e che abbia dietro di sé l'elettorato in vista dei due appuntamenti elettorali del 2018".
    E punta il dito contro l'attuale direzione, guidata da Irene Deval, per l'emorragia di iscritti: "Sono pochi perché non si sentono più rappresentati, i circoli sono abbandonati a loro stessi".

Deval, congresso sarà ad ottobre - "Confermo che il congresso si terrà a ottobre. Abbiamo già chiesto a Roma di anticiparlo proprio perché nel 2018 ci attendono due appuntamenti elettorali". Così il segretario del Partito Democratico della Valle d'Aosta, Irene Deval, risponde ai 75 iscritti che hanno sottoscritto un documento per chiedere proprio il congresso anticipato.
Nel confermare l'avvio della fase congressuale a breve Deval sbotta: "Se non si vogliono seguire le regole che l'assemblea mi sfiduci. Chi vuole cambiare l'indirizzo politico, chieda la convocazione dell'assemblea del partito, esponga il suo disegno e si voti". Dell'adesione del sindaco di Aosta al documento dei 'dissidenti' dice: "Centoz ha contribuito alla stesura del documento che abbiamo sottoposto a Uv ed Epav. La direzione ha accolto tutte le sue richieste di garanzia. Non vogliamo scardinare il Comune di Aosta, non abbiamo chiesto al sindaco di ritirare le deleghe. Certo se fossi il presidente del Milan non sosterrei il tesoriere dell'Inter. Siamo nel paradosso". 
   

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