Valle d'Aosta

Gdf, otto evasori totali scoperti

Celebrato il 243/o anniversario della fondazione del corpo

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 23 GIU - AOSTA, 23 GIU - Sono otto gli evasori totali scoperti nei primi cinque mesi del 2017 dalla guardia di finanza: i dati sono stati forniti nell'ambito delle celebrazioni per il 243esimo anniversario della fondazione del corpo. Nove i datori di lavoro individuati che, complessivamente, hanno impiegato 11 lavoratori 'in nero' e altri cinque irregolari.
    Riguardo ai tre accertamenti svolti su delega della Corte dei conti, la guardia di finanza ha segnalato 47 persone per presunti danni patrimoniali allo Stato pari a 105 milioni 521 mila e 25 euro.
    Nell'ambito dei controlli volti alla verifica della sussistenza dei requisiti di legge previsti per l'erogazione di prestazioni sociali agevolate, sono state accertate cinque frodi per una cifra complessiva di 2.661 euro.
    Le stazioni del Soccorso alpino della guardia di finanza di Entreves e Cervinia hanno effettuato 24 interventi a favore di 51 persone, tra cui 26 illese, 15 ferite e 10 morte.

Ditroia, concorrenza sleale ostacola ripresa Vda - "L'alterazione delle regole del mercato, generando preoccupanti episodi di concorrenza sleale" provoca "una scorretta allocazione delle risorse pubbliche rischiando di vanificare quei timidi segnali di ripresa" economica che paiono esserci. Lo ha detto il generale di brigata Raffaele Ditroia, comandante regionale della guardia di finanza, durante le celebrazioni per il 243esimo anniversario della fondazione del corpo. "In questo contesto - ha spiegato - appare evidente come il lavoro svolto dalla guardia di finanza assuma ancora maggior valore". La ricorrenza è stata dedicata alla memoria dei due figli del comandante della stazione Sagf di Cervinia, il maresciallo aiutante Massimiliano Giovannini, morti in un incidente stradale lo scorso 19 gennaio. "Con riferimento alla criminalità economica organizzata segnalo - ha aggiunto il generale Ditroia - che in questa regione, come in altre regioni del Nord Italia, i gruppi mafiosi abbiano scelto la strada dell'invisibilità, respingendo logiche tipiche dei luoghi d'origine quali ad esempio il controllo militare del territorio. Il crimine organizzato in Valle ha da sempre ripulito e riciclato proventi di una moltitudine di attività illegali, investendoli per conquistare nuovi mercati e tentando di intercettare interessi di numerosi imprenditori".
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it