Valle d'Aosta

Radio illecite, annullate 19 multe

Cacciatori controllati nel 2015 nei boschi sopra Chatillon

Redazione Ansa

Il tribunale civile di Aosta ha annullato 19 multe da 1.300 euro comminate ad altrettanti cacciatori dal ministero dello Sviluppo economico. Per un ventesimo il giudice Paolo Romagnoli deve ancora pronunciarsi.
    Le loro radiotrasmittenti con collari gps erano state sequestrate durante una battuta al cinghiale del 19 gennaio 2015 nei boschi sopra Chatillon, con l'ipotesi che le frequenze utilizzate interferissero con quelle del corpo nazionale dei vigili del fuoco. In cinque erano finiti a processo per "installazione di apparecchiature atte ad intercettare od impedire comunicazioni" ed erano stati assolti, ma il giudice penale aveva disposto l'invio del fascicolo al ministero dello Sviluppo economico per valutare l'illecito amministrativo. In un primo momento il dicastero aveva comminato 20 multe da 2.600 euro, poi ridotte nell'ottobre 2016 della metà dopo una prima memoria difensiva. Il 23 febbraio il giudice ha esaminato il ricorso contro questo secondo provvedimento, accogliendo le richieste delle difese.

 Il provvedimento del ministero dello Sviluppo economico, motiva il giudice, non ha garantito il "fondamentale diritto di difesa", perché non ha comunicato ai cacciatori l'esito delle analisi svolte sulle radio entro i 90 giorni previsti dalla legge. La mancata contestazione equivale all'estinzione dell'obbligo di pagare la sanzione. "Sono molto soddisfatto dell'esito del giudizio in quanto finalmente hanno trovato accoglimento le giuste motivazioni da sempre sostenute dai miei assistiti", commenta l'avvocato Sandro Sorbara, difensore di quattro cacciatori. Gli altri erano assistiti dall'avvocato Ascanio Donadio.
   

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