Valle d'Aosta

Ucciso da sasso SS26, tutti assolti

Pm aveva chiesto la condanna con pena massima di 4 mesi

Redazione Ansa

Il gup del Tribunale di Aosta Davide Paladino ha assolto "per non aver commesso il fatto" i cinque imputati per la morte di Jean-Pierre Pisier, l'automobilista francese di 41 anni ucciso da un sasso il 2 gennaio 2011 sulla strada statale 26, fuori dalla galleria di La Saxe, a Courmayeur. Il pm Luca Ceccanti aveva chiesto la condanna, con pene massime di quattro mesi, per tutti. Sul banco degli imputati c'erano il funzionario Anas Ludovico Carrano, il collega Mauro Noce, il coordinatore regionale del Dipartimento programmazione, difesa del suolo e risorse idriche Raffaele Rocco, il sindaco di Courmayeur, Fabrizia Derriard, e il suo predecessore, Romano Blua. Per tutti l'accusa è di concorso in omicidio colposo. Il processo si è svolto con il rito abbreviato.

Secondo quanto si è appreso, al centro del processo a porte chiuse c'è stata soprattutto la "predicibilità e l'evitabilità" del distacco della pietra che colpì e uccise l'automobilista. La perizia redatta dai due consulenti del gup aveva individuato come responsabili i cinque imputati. Anche grazie alle consulenze dei propri esperti, le difese hanno invece convinto il giudice del contrario, sostenendo l'ipotesi di "una tragica fatalità".

"C'è stata inerzia da parte delle autorità competenti nella messa in sicurezza della parete. Nella morte di Pisier c'è sicuramente stata una parte di fatalità, anche se le segnalazioni di eventi franosi sono iniziate dal 1991 e si sono susseguite sino al 2000, quando sono state posate delle reti, che però non sono risultate idonee alla protezione", aveva detto il procuratore capo di Aosta Marilinda Mineccia all'epoca della chiusura indagini, quasi cinque anni fa. In dettaglio, le richieste dell'accusa erano di quattro mesi di reclusione per Blua, Derriard e Rocco e di due mesi e 20 giorni per Noce e Carrano.

Non si sono costituiti parte civile i familiari di Jean-Pierre Pisier, già risarciti da Anas, Comune e Regione, con circa 1,2 milioni di euro. "Si tratta di un'assoluzione con la formula più ampia, viene escluso ogni nesso causale", commenta l'avvocato Corrado Bellora, difensore di Mauro Noce e Roberto Blua. "E' una sentenza corretta, aspettiamo le motivazioni per commentarla", dichiara l'avvocato Claudio Maione, difensore di Raffaele Rocco.

Derriard, rischio zero non esiste - "E' la dimostrazione che per quanti interventi si possano fare il rischio zero non esiste". Lo sottolinea il sindaco di Courmayeur, Fabrizia Derriard, dopo l'assoluzione nel processo sulla morte di Jean-Pierre Pisier, l'automobilista francese centrato da un sasso sulla strada statale 26, a La Saxe, il 2 gennaio 2011. "E' un momento importante - spiega Derriard - perché negli anni di criticità ne abbiamo dovute subire diverse, dal 2011 in poi ne abbiamo fatte di evacuazioni, di spostamenti di persone. Ho sempre affrontato l'argomento della sicurezza e della prevenzione con una grande serietà e una grande attenzione e dunque la sentenza è un po' anche un riconoscimento per l'impegno che gli amministratori devono metterci, con tutti i problemi che comunque comporta mettere davanti a tutto la sicurezza. Sappiamo benissimo - conclude - che la cultura della prevenzione in Italia è poco diffusa, per cui fare azioni di prevenzione è sempre molto faticoso".

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