Umbria

Da Umbria jazz prodotto lordo 5 milioni

Secondo ricerca effetti positivi per alberghi e commercio

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 21 SET - Umbria jazz ha generato un prodotto lordo a favore dell'economia urbana pari a circa 5 milioni e 800 mila euro, attivato da 1 milione 913 mila euro di contributi pubblici e privati. Facendo aumentare il tasso di occupazione delle camere da letto dal 52% di prima dell'evento all'86% del periodo di festival, così come il fatturato dei commercianti che è cresciuto del 58%. Dati emersi da uno studio sul valore economico-sociale della manifestazione, l'edizione 2018, su Perugia e sul territorio promosso dalla Fondazione Umbria Jazz con la collaborazione dell'Università degli studi e di quella per Stranieri di Perugia.
    La rassegna è considerata "locomotore" degli eventi a Perugia. Aumentano infatti, durante Umbria jazz, i visitatori nelle strutture culturali cittadine e anche la visibilità e la notorietà sui social.
    Lo studio è stato presentato oggi a Perugia da Luca Ferrucci, del dipartimento di Economia dell'Università, che ha realizzato la ricerca, Stefano Mazzoni e Giampiero Rasimelli, rispettivamente vice presidente e direttore Fondazione Umbria Jazz. Presente anche l'assessore regionale alla cultura Fernanda Cecchini, l'assessore del Comune di Perugia Michele Fioroni, Simone Fittuccia, presidente Federalberghi Provincia di Perugia e Fabrizio Stazi, segretario della Fondazione Caripg.
    Lo studio su Umbria jazz - è stato sottolineato - arriva a distanza di oltre 10 anni dalla ricerca, che quindi ha fatto da base, realizzata nel 2007 da Bruno Bracalente e Ferrucci per individuare e analizzare l'impatto economico del festival nella città di Perugia. "I risultati furono molto lusinghieri e dimostrarono che per ogni euro investito nella manifestazione se ne producevano tre di ricavi a favore dell'economia urbana" ha ricordato Ferrucci.
    Anche oggi, è stato messo in evidenza, i nuovi dati "ci possono portare a concludere che Umbria jazz è un lampante esempio di marketing territoriale". "Le cifre emerse - ha detto sempre Ferrucci - permettono di renderci conto della dimensione che ormai l'evento ha raggiunto, ma restano comunque incalcolabili tutti gli altri benefici che la manifestazione apporta al territorio. Ci sono altri valori oltre a quelli economici e sono di valenza sociale".
    Per stimare l'impatto di Uj sull'economia urbana, è stata costituita una serie di indicatori capaci di captare l'andamento tendenziale dell'evento 2018. Gli indicatori si fondano poi su dati e informazioni derivanti da sei fonti: 202 commercianti localizzati nel centro storico, 12 strutture alberghiere della città di Perugia per 1.543 posti letto, visitatori nelle strutture culturali, movimentazione di persone tramite il Minimetrò, visibilità e notorietà del festival nei social media, bilancio della Fondazione Uj.
    Per quanto riguarda i commercianti, il 59% di questi - è stato detto - estende per Umbria jazz l'orario di vendita nella fascia serale. La ricerca poi mette in evidenza un +30% di visite alla Galleria Nazionale dell'Umbria, +49% a Palazzo Sorbello e +34% al Pozzo Etrusco.
    Umbria jazz, inoltre, è anche un evento "osservato e monitorato da persone giovani" ha spiegato Ferrucci, ricordando che i dati nei social media hanno fatto del festival, al momento della chiusura dell'edizione 2018, il terzo tra quelli jazz più seguito a livello internazionale dopo Montreux e Montreal.
    (ANSA).
   

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