Umbria

Successo per Umbria jazz spring a Terni

Per organizzatori pubblico 'incoraggiante' ma no sufficiente

Redazione Ansa

"Chiaro successo" da un punto di vista musicale per la prima edizione di Umbria Jazz Spring che si è svolta a Terni dopo il numero zero sperimentale dello scorso anno. Per gli organizzatori si è così consolidato l'impegno comune della Fondazione Umbria Jazz e dei soggetti promotori ternani. Registrato un risultato "incoraggiante" di pubblico, ritenuto "non ancora sufficiente, ma che può e deve essere ulteriormente migliorato, soprattutto in termini di spettatori paganti".
    Uj spring ha proposto all'interno di un cartellone di "assoluto livello" le produzioni originali "Two Island", una sinergia tra Umbria jazz e gli Amici della musica di Perugia, con Paolo Fresu, Giovanni Sollima e l'Orchestra da Camera di Perugia e "The Beatles Project", affidato a Gil Goldstein, storico braccio destro di Gil Evans, una produzione "di altissima qualità" - sempre secondo gli organizzatori - di cui è stato registrato il live e che verrà riproposta nelle prossime edizioni di Uj.
    Il Festival ha ospitato, inoltre, musicisti come il duo Barron-Moroni, Fabrizio Bosso, Wilson-Nash, Fresu con il Devil Quartet e il duo con Daniele Di Bonaventura, Maria Pia De Vito.
    E ancora, musica brasiliana con Yamandu Costa e Guto Wirtti, Claudio De Rosa jr., Huntertones, Cory Henry & The Funk Apostels.
    I Funk off, infine, hanno, come sempre, creato un clima di festa per le strade della città, con il pubblico che ha particolarmente apprezzato le incursioni alla Cascata delle Marmore in uno scenario naturale unico e anche quella nel corteo del Cantamaggio.
    "Un insieme di risultati che - sottolinea Umbria jazz - rafforza la volontà di tutti nel continuare l'esperienza e propone una serie di riflessioni che ora dovranno essere sviluppate con calma per dare alla città un evento sempre più importante e di successo. Va sicuramente verificata la miglior scelta per quanto riguarda la data, ma va probabilmente migliorato anche il format, rendendolo sempre più aderente alle caratteristiche e alle esigenze della città e va infine considerata la necessità di un maggiore e più coerente investimento sul versante della comunicazione in modo da aumentare il radicamento della manifestazione e il suo riscontro di pubblico cittadino ed extracittadino. Un lavoro di aggiustamento, insomma, che deve essere condotto in sintonia con tutte le componenti cittadine in modo che Terni si appropri sempre più di Uj Spring e ne faccia una grande opportunità culturale e di attrazione turistica. Ora lo sforzo di tutti deve essere rivolto a fare di Uj Spring un vero e proprio Festival di livello nazionale e internazionale, sia pure di medie dimensioni, ritagliato sulle caratteristiche proprie della città. E' un lavoro di grande interesse, che richiede tempo e convinzione. I risultati di Umbria Jazz Spring 2018 incoraggiano e motivano tutti i soggetti promotori a procedere in questa direzione positiva".
   

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