Umbria

A Perugia "Update medicina riproduzione"

Venerdì 6 dicembre, organizzato dal professor Sandro Gerli

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 5 DIC - Oltre 100 ginecologi provenienti dall'Umbria e regioni limitrofe parteciperanno al convegno "Update in medicina della riproduzione dal primo approccio alla procreazione medicalmente assistita" organizzato dal professor Sandro Gerli della struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia dell'azienda ospedaliera di Perugia, in programma venerdì 6 dicembre al centro congressi dell'Hotel San Gallo di Perugia.
    Relatori del convegno sono gli esperti dei principali centri italiani di procreazione medicalmente assistita : "I dati epidemiologici indicano che circa il 15% delle coppie non riesce ad avere una gravidanza - dice in una nota dell'ospedale il professor Gerli, presidente del convegno - un dato, che non tiene conto del fattore età femminile: considerato che per motivi professionali, sociali ed economici si cerca una gravidanza in età avanzata, purtroppo il risultato viene raggiunto in maniera più difficoltosa se l'età della donna è superiore a 37 anni". "Si calcola che le coppie infertili arrivano al 25 % quando si superano i 40 anni".
    Il centro di procreazione medicalmente assistita dell'azienda ospedaliera di Perugia, da poche settimane trasferito all'ospedale media valle del Tevere di Pantalla, è considerato di eccellenza nazionale, sulla base dei risultati conseguiti, con riconoscimenti del mondo scientifico e ne è una testimonianza anche il convegno di venerdì di cui è presidente onorario il professor Giancarlo Di Renzo, e che vedrà gli esperti mettere a disposizione della comunità esperienza e innovazione tecnologica.
    Le prestazioni di procreazione assistita sono erogabili gratuitamente da parte del Servizio Sanitario Regionale fino al compimento dei 42 anni di età della partner femminile. Il centro dell'Azienda ospedaliera di Perugia utilizza strumentazioni all'avanguardia, che consentono l'erogazione di prestazioni di elevata qualità, in condizioni di sicurezza per pazienti ed operatori. (ANSA).
   

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