Umbria

Umbria in prima linea per salute orale

Il Centro Odontostomatologico di Perugia eccellenza nazionale

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 23 OTT - C'è anche l'Umbria nel progetto sulla "Sperimentazione di un percorso diagnostico terapeutico in soggetti con vulnerabilità sociale a tutela della salute orale" tra i dieci finanziati da ministero della Salute con un importo già stanziato di 280 mila euro.
    "Non sono certo le normative vigenti ad impedire l'accesso ai servizi che garantiscono le cure odontoiatriche ai cittadini di tutte le età, quanto le difficoltà nell'organizzare i percorsi assistenziali", sottolinea il prof. Stefano Cianetti direttore del centro Odontostomatologico dell'Azienda ospedaliera di Perugia, responsabile per la regione del progetto che coinvolge anche Basilicata, Abruzzo e Lombardia. "Possiamo finalmente essere soddisfatti - ha aggiunto - perché il progetto si rivolge a soggetti socialmente vulnerabili che più di altri mostrano uno scadente stato di salute orale e una scarsa frequentazione dei servizi odontoiatrici. Operare in una struttura che interagisce con i professionisti dell'ospedale regionale e del territorio, (Usl Umbria 1) è garanzia di servizi di eccellenza, va da sé che l'ottimizzazione si raggiunge con la messa a punto dei percorsi assistenziali".
    Il centro Odontostomatologico di Perugia - come riferisce una nota dell'ospedale - ha iniziato la propria attività nel 2011 prendendo in carico circa 3.000 bambini e 1.800 adulti.
    L'assistenza ha riguardato non solo aspetti strettamente odontoiatrici ma anche la gestione del disagio ad affrontare il dentista.
    "Il nostro Centro - precisa il prof. Cianetti è stato da tempo individuato dal Ministero come punto di eccellenza nella gestione della paura del dentista in età evolutiva, condizione che ha sempre rappresentato un ostacolo all'accesso alla salute orale. Grazie all'apporto di una equipe multidisciplinare che comprende anche lo psicologo, e unito a tecniche innovative nella gestione del dolore, siamo riusciti a migliorando la relazione con i piccoli pazienti e i loro familiari". (ANSA).
   

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