Umbria

Convegno di medicina narrativa a Perugia

Onnis, innoviamo percorsi assistenziali con storie dei pazienti

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 16 SET - Il recupero della relazione tra "camici bianchi" e paziente è al centro del focus che l'azienda ospedaliera di Perugia ha organizzato per lunedì 16 settembre nell'aula Ugo Mercati.
    Esperti delle più diverse aree assistenziali e progettuali hanno partecipato ad una giornata di medicina narrativa, presenti medici e operatori sanitari, psicologi, assistenti sociali per incrementare le loro competenze assistenziali e valutare nuovi scenari sul fronte della umanizzazione delle cure. Ad aprire i lavori il commissario dell'azienda ospedaliera di Perugia Antonio Onnis. "Nel nostro ospedale - ha detto - vi sono già aree che da tempo sviluppano questo approccio, ricavandone grande utilità nella relazione con il paziente. Mi riferisco alla struttura di Pediatria Oncologica e all'Unità Spinale. In pratica vogliamo allargare questa opportunità con le esperienze fin qui sviluppate, costituendo un vero e proprio laboratorio di medicina narrativa". "Ce operi in maniera strutturata - ha spiegato - per un confronto tra gli operatori e una crescita culturale dell'intera organizzazione, che affianchi la pratica clinica".
    Tra gli interventi - riferisce una nota dell'azienda ospedaliera - quello di Christian Delorenzo, letterato che ha tradotto uno dei capisaldi della medicina narrativa il libro di Rita Charon "Medicina Narrativa. Onorare le storie dei pazienti". All'incontro hanno partecipato i rappresentanti di numerose associazioni, tra questi Franco e Luciana Chianelli.
    Testimonianze di storie raccolte e rese utili nella gestione assistenziali di gravi patologie sono state affidate agli infermieri Lorenzo Duranti, Monica Montigiani e alla assistente sociale Maristella Mancino, che operano rispettivamente nelle strutture di Oncoematologia Pediatrica e Unità Spinale. Marco Rotondi, presidente dell'Istituto europeo di Neurosistemica organizzazione che opera nel settore della formazione e gestione delle risorse umane, si è soffermato sull'importanza di "motivare il personale sanitario attraverso il riconoscimento del loro impegno e valorizzandone le competenze".
    Massimo Caruso, segretario generale dell'Associazione italiana di sanità digitale e telemedicina ha ribadito "la necessità di utilizzare al meglio le piattaforme digitali nei percorsi assistenziali sia nelle strutture ospedaliere sia sul territorio".
    Le conclusioni sono state affidate al direttore del dipartimento della Riabilitazione Usl 2, Mauro Zampolini. "Con il compianto dottor Taramelli - ha ricordato, sempres secondo quanto riferisce la nota - ci siamo occupati di medicina narrativa già qualche decennio fa. Tutti i cambiamenti hanno necessità di tempo per trovare la giusta collocazione e le resistenze tra paziente e operatore sono sempre state evidenti.
    Oggi, però, si avverte la necessità di un cambiamento culturale generale, e sotto questo aspetto il laboratorio di medicina narrativa rappresenta un volano di idee, esperienze e progettualità future". (ANSA).
   

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