Umbria

Nuova vita per bimbo operato a Perugia

Aveva una malformazione congenita

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 22 AGO - Ha superato anche l'ultimo controllo e torna a casa con la certezza che il suo sviluppo fisico e mentale sarà regolare, un bimbo di due anni e mezzo tornato a nuova vita anche grazie alla tenacia della nonna, da dieci anni a Perugia come badante, e soprattutto ai medici del Santa Maria della Misericordia.
    "Quando i sanitari dell'Ucraina, dove vive mia figlia, hanno diagnosticato al piccolo una malformazione congenita all'intestino - racconta la nonna all'ufficio stampa dell'ospedale - non ho perso un attimo di tempo. Da una amica ho saputo che a Perugia c'era un bravo chirurgo pediatrico e mi sono messa subito in contatto con lui". "La nonna venne a mostrarmi la documentazione medica nel 2018 - ricorda il dottor Marco Prestipino, responsabile della struttura complessa di Chirurgia pediatrica - e concordammo l'arrivo in Italia del bambino a marzo".
    "Da allora - prosegue - il piccolo paziente è stato valutato e preparato in questi mesi, anche con una adeguata alimentazione, per eseguire un intervento chirurgico, per risolvere una 'assenza congenita di innervazione del colon terminale', una patologia che si verifica ogni cinquemila nati".
    "La struttura di chirurgia pediatrica - spiega ancora - ha alzato negli ultimi anni il livello di complessità degli interventi e solo nel 2019 ha eseguito quattro interventi analoghi e tre ne ha programmati per i prossimi mesi".
    Operato il 3 luglio dall'equipe chirurgica che oltre a Prestipino comprende anche la dottoressa Elisa Magrini e il dottor Bernardino Melissa, con anestesista dottoressa Simonetta Tesoro,il bambino dopo poco più di un mese - fa sapere l'ufficio stampa del Santa Maria della Misericordia - è cresciuto di peso e di altezza in maniera assolutamente incoraggiante.
    L'intervento chirurgico e la relativa degenza fanno parte di un progetto umanitario sostenuto dalla Regione Umbria. E la mamma del piccolo, che nei mesi di permanenza a Perugia ha imparato anche un po' di lingua italiana, così esprime la sua gratitudine. "Abbiamo incontrato sulla nostra strada tante persone di grande umanità, che ci hanno incoraggiato. Non è stato facile, perché i medici di Ivano-Frankivsk Oblast (Ucraina), la nostra città non erano riusciti a risolvere il problema di mio figlio ed eravamo scoraggiati. La riconoscenza della mia famiglia è per sempre e il bambino quando sarà grande, tornerà a Perugia per rinnovare il grazie al dottor Prestipino e a tutto il personale dell'ospedale". (ANSA).
   

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