(ANSA) - TERNI, 1 GIU - In aumento costante negli ultimi
quattro anni, all'ospedale Santa Maria di Terni, i trattamenti
per la fase acuta dell'ictus ischemico (trombolisi e
trombectomia), una patologia che in Italia rappresenta la prima
causa di disabilità e la seconda di demenza. Per questo i
neurologi Maria Stefania Dioguardi e Carlo Colosimo, direttore
della struttura di Neurologia e Stroke unit dell'azienda
ospedaliera, hanno deciso di organizzare un evento formativo
teorico-pratico rivolto a medici ed infermieri di vari reparti.
Per la gestione efficace dell'ictus cerebrale, infatti, è
necessario uniformare modalità di intervento e servizi,
attraverso lo scambio di buone pratiche tra i numerosi
professionisti coinvolti. "Partendo dal concetto di tempestività
delle cure, che si lega all'importanza del riconoscimento dei
sintomi - spiega il dottor Colosimo -, è fondamentale
omogeneizzare i corretti percorsi che conducono il paziente dal
Pronto soccorso alla Stroke unit, dove il famoso concetto di
'time is brain' (tempo è cervello) diventa 'time&care is brain'
(il cervello è tempo-e-cura). Di qui l'importanza di discutere
delle problematiche mediche e infermieristiche nella gestione in
acuto dell'ictus, della difficoltà nel riconoscere l'ictus
quando assume aspetti che possono confondere, delle complicanze
neuropsichiatriche, della terapia della fase acuta sia
endovenosa che endovascolare, dei nuovi trial, delle indicazioni
dell'esame ultrasonologico dei tronchi epiaortici ed infine
dell'approccio chirurgico alle stenosi carotidee". Nel 2018
all'ospedale di Terni sono stati gestiti circa 450 pazienti, di
cui circa 70 trattati per la fase acuta con
trombolisi-trombectomia e se ne stimano 100 nel 2019. (ANSA).
Neurologia Terni punta sulla formazione
Per l'efficace gestione integrata dell'ictus