(ANSA) - PERUGIA, 24 MAG - Obesità e ed ipercolesterolemia
possono essere combattute con armi nuove e da Perugia gli
esperti delle tre più importanti società scientifiche
nazionali, Sisa (Società italiana per lo studio
dell'aterosclerosi), Siprec (Società italiana per la prevenzione
cardiovascolare) e Sinut (Società italiana di nutraceutica) lo
hanno annunciato con dati alla mano durante il convegno "Perugia
Vasi" (Vasculopatie aterosclerotiche a sfondo internistico) oggi
e domani al Giò Hotel, organizzato dal prof. Matteo Pirro,
direttore della struttura complessa di Medicina interna
dell'Azienda ospedaliera di Perugia. Partendo da statistiche
allarmanti sulla salute della popolazione italiana, con oltre
200 mila persone che muoiono ogni anno per malattie del sistema
cardiovascolare, come infarto e ictus; con circa 25 milioni di
persone che sono in sovrappeso o sono affette da obesità e con
oltre il 30% della popolazione adulta affetta da
ipercolesterolemia, 50 esperti hanno tracciato un piano per
dichiarare guerra al fenomeno.
"Abbiamo portato alla ribalta della opinione pubblica e delle
istituzioni i risultati di importanti esperienze cliniche sul
ruolo della terapia farmacologica, e sulle nuove frontiere della
terapia chirurgica ed endoscopica della obesità", dice - in un
comunicato dell'azienda ospedaliera - il prof. Pirro, che è
anche componente del direttivo nazionale della Siprec.
Alla sessione dedicata alla nutrizione quale modello di
salute globale ed alla proposta di modelli alimentari con
evidenza di impatto positivo sulla salute cardiovascolare, hanno
partecipato, come riferisce la nota del S.Maria della
Misericordia, il dott. Silvio Barbero, vice-presidente
dell'Università degli studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo
ed il prof. Andrea Poli, diretto contesto molto apprezzato anche
l'intervento di Giulio Rapetti-Mogol, ospite d'eccezione del
convegno, da anni impegnato sul fronte della prevenzione della
obesità in età pediatrica. Sui vantaggi dell'impiego degli
integratori alimentari nella prevenzione cardiovascolare si è
espresso il prof. Arrigo Cicero, presidente nazionale di Sinut.
"Ora si può affermare con certezza - sottolinea ancora il
prof. Pirro - che il colesterolo alto può essere normalizzato.
Abbiamo a disposizione nuovi integratori, farmaci e combinazioni
di farmaci che hanno dato prova di efficacia e tollerabilità. La
combinazione di una statina ad alta efficacia con un farmaco che
riduce l'assorbimento intestinale del colesterolo può ridurre la
colesterolemia fino a circa il 60-65%. Queste percentuali di
successo possono salire ulteriormente quando si ravvede la
necessità di ricorrere a farmaci biologici capaci potenzialmente
di azzerare la colesterolemia".
"Nella nostra struttura - aggiunge - esistono tutte le
professionalità per gestire in modo globale le specifiche
problematiche, potendo garantire ai pazienti l'insieme di
prestazioni di stima prognostica, diagnostiche e terapeutiche,
atte ad identificare e trattare al meglio l'obesità e tutte le
forme genetiche e non genetiche di ipercolesterolemia".
Il dibattito tra gli esperti si è avvalso anche dell'apporto
del prof. Norata, farmacologo dell'Università di Milano, e dei
prof. Patti di Roma e Cipollone di Chieti, che hanno riferito
sui meccanismi che regolano il metabolismo e la funzione delle
arterie dei pazienti obesi, di quelli affetti da malattie
reumatiche, nonché le soluzioni terapeutiche per contenere
l'aumentato rischio trombotico dei pazienti a più alto rischio
cardiovascolare. (ANSA).
Obesità-colesterolo, esperti a confronto
Convegno a Perugia delle principali società scientifiche