Umbria

Rimozione prostata con robot a Spoleto

Intervento su paziente già trapiantato renale

Redazione Ansa

(ANSA) - SPOLETO (PERUGIA), 18 SET - Dimesso in buone condizioni dall'ospedale di Spoleto un paziente di 62 anni, portatore di un trapianto renale, sottoposto a prostatectomia radicale robotica per un tumore della prostata. Lo ha reso noto l'Usl Umbria 2.
    "Come in tutti i casi di trapianto renale - spiega il direttore della struttura complessa di Urologia, il dottor Luigi Mearini che ha eseguito il complesso intervento chirurgico - il rene viene alloggiato nella parte bassa dell'addome, riceve l'apporto vascolare dai grossi vasi dell'arto inferiore e scarica le urine prodotte grazie all'uretere, che viene reinserito nella vescica nativa. Tutto questo comporta una vicinanza notevole dell'organo alla vescica ed alla prostata, che giace immediatamente al di sotto. In questi casi specifici, l'intervento chirurgico di prostatectomia radicale diviene particolarmente complesso, per la necessità di essere 'radicali' dal punto di vista oncologico ma contemporaneamente di salvaguardare l'organo trapiantato, in particolare l'uretere che giace poco al di sopra della prostata stessa. Inoltre, l'intervento chirurgico presenta ulteriori difficoltà tecniche legate alla terapia immunosoppressiva, che può determinare di per sé un rischio maggiore di complicanze".
    L'intervento, eseguito da Mearini coadiuvato da Carlo Vivacqua, grazie al nuovo Robot DaVinci in dotazione presso le sale operatorie di Spoleto, è durato circa quattro ore ed ha visto coinvolte numerose figure professionali, proprio per la complessità del quadro clinico: dall'équipe anestesiologica del dr. Giulio Tazza ai sanitari della Rianimazione, in particolare Alice Taddei che ha partecipato all'intervento chirurgico; dall'equipe nefrologica di Paola Santirosi che ha monitorato la funzione renale del paziente a medici ed infermieri del "San Matteo degli Infermi". (ANSA).
   

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