Umbria

Sanità, il saluto di Renée Maschke

Porterà il modello dell'Unità Spinale di Perugia nel mondo

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 31 LUG - Ultimo giorno di lavoro per la direttrice della struttura complessa della Unità Spinale del S.
    Maria della Misericordia, la dottoressa Renée Maschke, che va in pensione, ma non riporrà il camice bianco nell'armadio. Vuole infatti riproporre un modello assistenziale riconosciuto anche a livello internazionale, in diversi Paesi del mondo. Di fatto la prosecuzione di una attività iniziata presso la Università di Heidelberg e poi proseguita a Perugia dal 1999 ad oggi. "L'attività di prestare assistenza alle persone con lesione al midollo spinale - dice la dott.ssa Maschke, in una nota dell'ufficio stampa dell'ospedale - mi ha sempre appassionato.
    In molti pensano che sia una attività scoraggiante, ed invece io trovo motivante accompagnare i pazienti colpiti da un evento così devastante verso una nuova vita, vissuta con la migliore dignità possibile".
    Renée Maschke, 19 anni di servizio alla guida del centro inizialmente diretto dal prof. Massimo Taramelli, partirà tra poche settimane in missione con la Fondazione Ses (Senior Expert Service) per la Cina centrale, dove svolgerà una attività di tutor. A seguire, sono già previste missioni in India e Nepal, Paese questo ultimo dove negli ultimi cinque anni, durante il periodo delle sue ferie, ha già svolto attività di volontariato.
    Durante il saluto a medici e personale sanitario, presente anche il dg dell'azienda ospedaliera, Emilio Duca, sono state ripercorse le tappe salienti di una struttura che si è affermata come centro di eccellenza grazie all'apporto di una equipe multidisciplinare: "Siamo passati da un gruppo ristretto di operatori definita 'equipe itinerante' ad una Unità - ha ricordato Maschke - che racchiude le più diverse professionalità per affrontare tutti insieme sin dalla fase acuta della condizione, le complesse problematiche della persona con lesione al midollo spinale. In quasi venti anni abbiamo restituito la vita a 470 pazienti, una serie di incredibili soddisfazioni. Il centro che ho avuto l'onore di dirigere si avvale anche di indispensabili figure quali lo psicologo e l'assistente sociale, necessarie nel delicato percorso per la conquista di indipendenza e dignità". (ANSA).
   

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