Umbria

Un documentario sull'Umbria, la regione della biodiversità

Realizzato per Progetto Life imagine, capofila la Regione

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 18 MAR - Si intitola "L'Umbria, la regione della biodiversità" e descrive le molteplici attività per la conservazione degli habitat e delle specie animali e vegetali di interesse comunitario, soffermandosi anche sugli effetti delle trasformazioni territoriali sulla Rete natura 2000 e sulle professioni verdi e il turismo verde, il documentario realizzato nell'ambito del Progetto integrato Life imagine Umbria (Life19 Ipe/it/000015), di cui è capofila la Regione Umbria. Mercoledì 20 marzo è in programma la presentazione, nel corso di un evento che si terrà alle 17 alla Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni a Perugia. Saranno presenti l'Assessore regionale alle politiche agricole e agroalimentari ed alla tutela e valorizzazione ambientale Roberto Morroni e il professor Francesco Petretti, docente all'Università degli Studi di Perugia, biologo e ornitologo, divulgatore scientifico e conduttore televisivo di fama nazionale che ha prodotto il documentario per la Regione Umbria.
    Il Progetto Life imagine, cofinanziato dall'Unione Europea, è stato avviato nell'ottobre del 2020 - è detto in un comunicato della Regione - e si protrarrà fino al 2027. Si pone come obiettivo l'attuazione di una strategia di gestione integrata, unitaria, coordinata e partecipata per la Rete natura 2000, la più estesa rete di aree protette nel mondo. In Umbria sono presenti 102 siti della Rete Natura 2000 che interessano il 16% del territorio regionale per la protezione di 100 specie di interesse comunitario tra animali, vegetali e uccelli e 41 tipi di habitat comunitari. Il documentario illustra le azioni concrete per la conservazione di questo patrimonio attuate dai partner di progetto rappresentati da quattro Università (il Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie e il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell'Università degli Studi di Perugia, l'Università di Camerino, l'Università degli Studi dell'Aquila e il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università di Sassari), l'Agenzia Forestale Regionale, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, e due soggetti privati (lo Studio Naturalistico Hyla e Comunità Ambiente srl). (ANSA).
   

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