(ANSA) - PERUGIA, 27 GEN - Per il contrasto e la prevenzione
della peste suina africana, la Regione Umbria ha previsto una
serie di azioni preventive illustrate questa mattina
dall'assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, affiancato
dal dirigente del Servizio regionale di Prevenzione, Salvatore
Macrì.
Dopo aver confermato che l'Umbria non è interessata al momento
da questo fenomeno (Lombardia e Liguria sono le regioni colpite
al momento), ha però informato che con l'assessorato regionale
all'agricoltura "ci siamo attivati coinvolgendo le associazioni
venatorie per effettuare prelievi e per il monitoraggio del
territorio, anche per la rimozione e l'analisi delle carcasse di
cinghiali".
Per l'assessore infatti "bisogna prevenire la diffusione, per
scongiurare sia problematiche legate alla patologia che danni
economici per le attività".
"Abbiamo già costituito una task force di intervento - ha
spiegato - composta da squadre di cacciatori che battono il
territorio per recuperare eventuali carcasse e verificare se c'è
la presenza di infezione da peste suina. Stiamo partendo con le
simulazioni di questo tipo di attività di controllo del
territorio per non farci trovare impreparati alla peggiore delle
ipotesi. Oltre al controllo del territorio si procederà nel
controllo delle infezioni e sull'anagrafe allevamenti".
In Umbria - è stato ricordato - è attivo dal 2020 uno specifico
Piano di sorveglianza e prevenzione nei confronti della Psa, la
cui principale attività è quella della sorveglianza passiva
nelle popolazioni di cinghiali che viene attuata attraverso la
segnalazione e il controllo diagnostico di tutti i cinghiali
rinvenuti morti (inclusi i morti per incidente stradale e di
tutti i casi sospetti) al fine di permettere il tempestivo
riscontro dell'infezione.
Dal 2020 è quindi attivo un Numero unico regionale (075 81391)
per agevolare e supportare le segnalazioni di ritrovamento delle
carcasse di cinghiale al Servizio Veterinario di Sanità Animale
dell'Azienda Usl competente per territorio.
Nel 2021 sono state controllate, con esito negativo, 193
carcasse di cinghiali.
È stato istituito, inoltre, il Tavolo interassessorile con
rappresentanti del Servizio regionale foreste, montagna, sistemi
naturalistici e faunistica venatoria, del Servizio regionale
energia, ambiente, rifiuti, dell'Izsum (Cerep e Osservatorio
Epidemiologico).
A livello regionale, inoltre, sono state organizzate diverse
attività formative rivolte agli operatori di settore e ai
portatori di interesse. Infine, è stato costituito un gruppo di
lavoro tecnico al fine di redigere, in tempi brevissimi, una
specifica procedura operativa nei casi di sospetta infezione e/o
comparsa della malattia nel territorio umbro con particolare
riferimento alla costituzione di un'unità di crisi con le
specifiche definizione dei ruoli.
È stata inviata poi - fa sapere ancora la Regione - una nota
informativa per la divulgazione alle forze dell'ordine e alle
associazioni di categorie della disponibilità del servizio
telefonico con numero unico regionale al fine di implementare e
facilitare la segnalazione immediata del ritrovamento di
carcasse o resti sul territorio.
La Regione, con Puntozero Scarl, sta lavorando anche per la
realizzazione di una App che consentirà di segnalare facilmente
la presenza di una carcassa di animale mediante foto e
geolocalizzazione, in modo da allertare i servizi veterinari
delle Asl. (ANSA).
Peste suina: dalla Regione una serie di azioni preventive
"L'Umbria non è interessata al momento da questo fenomeno"