(ANSA) - PERUGIA, 12 GEN - A seguito delle segnalazioni di
casi di peste suina sul territorio nazionale, la Regione Umbria
ha adottato una serie di misure. Lo rende noto l'assessore alla
Salute della Regione Umbria, Luca Coletto, ricordando che nel
2021 Palazzo Donini ha istituito il Gruppo di lavoro regionale
per la Psa con il compito di aggiornare i Servizi veterinari
delle Asl. Inoltre, sono state avviate una serie di iniziative
esplicative dirette al cittadino, una rapida comunicazione alle
Asl competenti per territorio delle indicazioni e disposizioni
nazionali e l'istituzione di uno speciale gruppo operativo
regionale con esperti di settore con l'obiettivo di rendere
sempre più efficace l'azione dei Servizi Veterinari sul
territorio.
La Peste suina africana è una malattia virale che, a livello
internazionale, è riconosciuta come la minaccia più importante
per l'intero settore suinicolo, spiegano dal Servizio di
prevenzione della Regione Umbria. La malattia che non colpisce
l'uomo, si manifesta con effetti importanti sia negli
allevamenti domestici sia nelle popolazioni selvatiche ma,
attualmente, anche la sola esposizione al rischio di
introduzione dell'infezione può comportare conseguenze
economiche e restrizioni commerciali. Le aree geografiche
interessate, vengono già sottoposte a restrizione della
commercializzazione di suini e prodotti collegati al comparto
suinicolo.
Il Centro di referenza nazionale per le pesti suine
dell'Istituto zooprofilattico sperimentale Umbria-Marche "Togo
Rosati" lo scorso 7 gennaio - si ricorda ancora nella nota - ha
comunicato la conferma della presenza di un caso di Peste suina
africana in una carcassa di cinghiale rinvenuta nel Comune di
Ovada, in provincia di Alessandria.
"In merito all'emergenza sanitaria, la Regione Umbria - ha
ricordato ancora Coletto - dal 2020 ha attivato uno specifico
Piano di sorveglianza e prevenzione nei confronti della Peste
suina africana, aggiornato ed integrato nel 2021, le cui
principali direttrici sono la sorveglianza nelle popolazioni di
cinghiali e negli allevamenti di suini, controlli rigorosi delle
norme di biosicurezza, le quali garantiscono lo status sanitario
di allevamenti e prodotti nonché la formazione dei soggetti
interessati ai vari livelli".
La sorveglianza nelle popolazioni di cinghiali sul territorio
regionale viene attuata attraverso la segnalazione e il
controllo diagnostico di tutti i cinghiali rinvenuti morti
(inclusi i morti per incidente stradale) e di tutti i casi
sospetti al fine di permettere il tempestivo riscontro
dell'infezione.
Dal 2020 è attivo un numero unico regionale (075 81391) al
fine di agevolare e supportare le segnalazioni di ritrovamento
delle carcasse di cinghiale al Servizio veterinario di Sanità
animale dell'Usl competente per territorio. Nell'anno 2021 sono
state controllate, con esito negativo, 193 carcasse di
cinghiali.
La Direzione regionale Salute e Welfare ha istituito un gruppo
specifico di lavoro con un approccio "One Health", ossia un
modello sanitario basato sull'integrazione di discipline
diverse, con rappresentanti del Servizio regionale Foreste,
Montagna, Sistemi Naturalistici e Faunistica Venatoria, del
Servizio regionale Energia, Ambiente, Rifiuti, dell'Istituto
Zooprofilattico Sperimentale Umbria-Marche e delle Usl, che
potrà essere integrato, all'occorrenza, con altri componenti
istituzionali, con il mandato di dare seguito alle iniziative
già prese a livello nazionale di coordinamento delle attività di
gestione della fauna selvatica ed in particolare del cinghiale.
Attualmente la sorveglianza degli allevamenti di suini sul
territorio regionale viene attuata attraverso il campionamento
di suini morti secondo quanto previsto dalle indicazioni del
Ministero della Salute. Nell'anno 2021 sono stati controllati,
con esito negativo 128 animali, superando così il target
assegnato all'Umbria. A partire dal 2018, la Regione Umbria
ricorda di avere organizzato una serie di incontri di
aggiornamento inerenti alla peste suina africana, allo scopo di
informare e sensibilizzare tutti i soggetti portatori
d'interesse, come i veterinari dei Servizi di sanità animale, le
associazioni di categoria degli allevatori di suini ed Ambiti
territoriali di caccia.
Nel 2020 in particolare sono stati elaborati e distribuiti
materiali informativi dedicati per le diverse categorie
coinvolte (veterinari, viaggiatori, allevatori, cacciatori,
cittadini).
Per maggiori informazioni è possibile consultare le
locandine del Ministero della Salute al link:
https://www.salute.gov.it/portale/sanitaAnimale/dettaglioContenu
tiSanitaAnimale.jsp?lingua=italiano&id=208. (ANSA).
Regione Umbria adotta misure per peste suina
Assessore Coletto, da 2020 specifico piano di sorveglianza