Umbria

Mancini, Commissione Agricoltura incontrerà chi protesta

Presidente annuncia incontro per il 31 gennaio

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 26 GEN - Il consigliere regionale della Lega Valerio Mancini, presidente della Commissione agricoltura e ambiente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, annuncia che nella seduta di mercoledì 31 gennaio l'Organismo su sua proposta "si incontrerà con una delegazione degli agricoltori che ha protestato in varie piazze umbre contro le politiche agricole dell'Europa e per chiedere al Governo e quindi alle Istituzioni un intervento a loro sostegno". All'audizione sono state invitate anche le associazioni di categoria e l'assessore regionale all'agricoltura Roberto Morroni.
    Mancini rimarca "l'importanza che anche il Consiglio regionale, come più volte accaduto in questa legislatura, deve riservare all'attività agricola in fase di sofferenza, condizione manifestata non solo in alcune piazze umbre, ma, da mesi, in tutta Europa contro le politiche europee". "Tra i maggiori problemi posti dagli agricoltori, che ho ascoltato nella manifestazione di protesta di martedì scorso a Bastia - aggiunge -, vi sono temi molto importanti che saranno oggetto della riunione della Commissione: l'abolizione delle accise sul gasolio agricolo; no al taglio del 23 per cento medio, come accaduto per questa annata agraria, sull'assegnazione effettiva del gasolio destinato all'impresa agricola per la coltivazione, per i lavori di irrigazione e per le varie fasi produttive. Sì, invece, ad una legge come proposta dal presidente della Commissione agricoltura della Camera, Mirco Carloni, per stabilire i reali costi di produzione dei prodotti agricoli. Gli agricoltori - osserva Mancini - chiedono anche la salvaguardia delle zone montane rispetto alla pastorizia, all'allevamento e all'agricoltura in genere. Altri punti riguardano l'accesso al credito con intervento diretto della Regione e del Governo e una perizia del prodotto qualitativa e quantitativa al momento del raccolto e non a posteriori, finalizzata sulla pezzatura e la qualità al fine di garantire il prezzo stabilito. Gli agricoltori chiedono altresì attenzione alle quotazioni, visti i numeri dissonanti fra la Borsa di Perugia e le altre italiane, in particolare Bologna, che in fase di vendita dei raccolti determina differenze di prezzo significative fra le varie borse, che finisce per penalizzare i nostri agricoltori. C'è anche il tema della chianina, eccellenza dell'Umbria su cui si chiede un'opera di promozione e di tutela ulteriore vista la qualità e la sicurezza alimentare garantita dal sistema sanitario della nostra regione in piena collaborazione con gli allevatori. Molto si è fatto tra agricoltori, associazioni di categoria e istituzioni per la creazione di filiere dal produttore al consumatore, al fine di valorizzare il prodotto e remunerare gli agricoltori, ma questo grande sforzo di investimento fatto attraverso i fondi di sviluppo e un enorme capitale umano e agricolo viene vanificato dai continui ostacoli posti dall'Ue.
    Si è arrivati a questa situazione di tensione dopo decenni di politiche agricole sbagliate dall'Europa, che hanno raggiunto il culmine con la promozione della carne sintetica, del latte sintetico, delle farine alimentari a base di insetti, delle politiche green imposte al sistema produttivo agricolo e non solo, che rendono di fatto antieconomica l'attività agricola, così come la nostra tradizione culturale e storica l'hanno portata avanti per secoli, donando al mondo eccellenze qualitative e, soprattutto, salute. I paesaggi e le campagne dell'Umbria con i suoi mille colori non sarebbero più tali senza l'esistenza in questi luoghi degli agricoltori. Quello che stiamo vivendo - conclude Mancini - è l'ultimo appello all'Europa: o le sue istituzioni cambiano verso o tanto vale uscire da questa follia ambientalista e burocratica". (ANSA).
   

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