(ANSA) - PERUGIA, 29 GIU - La Seconda commissione, presieduta
da Valerio Mancini, con i voti favorevoli dei commissari di
maggioranza (5) e l'astensione di quelli della minoranza (3) ha
dato il via libera al disegno di legge predisposto dalla Giunta
regionale che prevede modifiche al Testo unico per le Foreste
(legge regionale 28/2001). Le modifiche legislative sono
principalmente legate alle conseguenze della costituzione di una
specifica Direzione foreste all'interno del Ministero delle
Politiche agricole, alimentari e forestali che ha portato, nel
2018 all'emanazione del decreto legislativo 34 (Testo unico in
materia di foreste e filiere forestali). È in vigore quindi una
nuova norma nazionale che stabilisce i principi all'interno dei
quali le Regioni possono muoversi.
Accolta una ulteriore proposta di modifica al Testo originario
promossa dai consiglieri della Lega, Stefano Pastorelli e
Valerio Mancini: viene prevista la possibilità di transitare e
sostare sulle strade di montagna con veicoli a motore, per
accedere agli appostamenti fissi di caccia, da parte delle
persone autorizzate alla loro utilizzazione e gestione.
L'iter dell'atto prevede ora - spiega una nota della Regione -
il passaggio in Aula per il voto finale. Relatori saranno: per
la maggioranza, Stefano Pastorelli (Lega); per la minoranza,
Michele Bettarelli (Pd).
A seguito della modifica del Titolo V della Costituzione, in
materia ambientale, i principi vengono stabiliti dallo Stato.
Una nuova norma nazionale stabilisce i principi all'interno dei
quali le Regioni possono muoversi. Sono due gli aspetti
principali su cui si interviene: uniformare aspetti e
definizioni con quanto stabilito dalla norma nazionale e
l'obbligo di recepire quanto emerso nei decreti ministeriali
attuativi. Vengono anche previsti alcuni aggiustamenti di
drafting e perfezionamenti emersi nel ricontrollo della norma.
Gli aspetti che riguardano il richiamo al Decreto legislativo in
questione riguardano la definizione di bosco che viene stabilita
dallo Stato e su cui le Regioni possono soltanto prevedere
ulteriori criteri più restrittivi o limitativi. Nello specifico,
per la definizione di 'bosco' non si parla più di almeno 20
metri di larghezza (fermo restando la superficie minima di 2mila
mq e la copertura di almeno il 20 per cento), ma di larghezza
'media'. L'obiettivo è quello di escludere ogni dubbio
interpretativo della norma. Altri aspetti recepiti a livello
regionale riguardano, la nuova impostazione della pianificazione
regionale (ora definito 'programma forestale regionale'): viene
prevista la redazione di una strategia forestale nazionale
all'interno della quale le Regioni possono, attraverso programmi
regionali, dettagliare e meglio puntualizzare i filoni di
attività e di azioni già stabiliti a livello nazionale e cioè
nella Strategia forestale nazionale approvata e pubblicata in
Gazzetta ufficiale lo scorso 9 febbraio. La strategia forestale
nazionale ha una validità ventennale con un monitoraggio e
revisione con cadenza quinquennale. Pertanto l'orizzonte del
Piano regionale, redatto nel 2008 dovrà essere riformulato per
essere aderente e conseguente alla strategia nazionale. Altre
piccole modifiche riguardano il concetto di piano forestale
comprensoriale. Verranno anche recepite altre indicazioni
nazionali contenute in appositi decreti. (ANSA).
Via libera commissione a modifiche Testo unico sule foreste
Recepito un emendamento a firma Pastorelli e Mancini (Lega)