Umbria

Paparelli, in Umbria un Pnrr che non esiste

Portavoce opposizione parla di "collasso della sanità pubblica"

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 24 MAG - "Quello umbro è un Pnrr che non esiste. Perché c'è stata una visione e nemmeno una partecipazione con gli attori sociali, non è esistita una concertazione delle Regioni del centro Italia": è uno dei passaggi dell'intervento con il quale Fabio Paparelli, portavoce dell'opposizione in Assemblea legislativa, ha replicato all'intervento della presidente Donatella Tesei. "Pensare che i soldi dello Stato legati al Piano per alcune operazioni siano la panacea per tutti i mali è sbagliato" ha aggiunto.
    "Il Pnrr - ha sostenuto Paparelli - non compenserà il dimezzamento del Pil stimato a livello italiano, tanto che si pensa di farne un altro in conseguenza della guerra in Ucraina".
    Il portavoce dell'opposizione, e consigliere del Pd, ha definito quelle di Tesei "comunicazioni pre-elettorali rispetto alle amministrative". "Non ci ha portato nulla di nuovo - ha aggiunto - se non qualche ulteriore bugia per coprire quello che è evidente a tutti. Un recente sondaggio ha stabilito quale è il consenso degli umbri sulle politiche economiche. La guerra dopo la pandemia ha generato un'inflazione importante, con consistente aumento del prezzo delle materie prime e, in maniera esponenziale, dei costi dell'energia. Avremmo voluto ascoltare quali sono le misure che la Regione può mettere in campo per accompagnare il sistema economico e le imprese umbre nel tagliare i costi che rischiano di farne chiudere molte, come accompagnare le misure di carattere nazionale. E invece la risposta è che dieci milioni destinati alle imprese umbre sono stati utilizzati per coprire un buco della sanità che è tutto vostro. Noi non ne abbiamo mai avuti e i bilanci sono stati sempre certificati. Un buco non dovuto alla pandemia in quanto tale perché il Governo ha dato tantissime risorse in merito alle quali abbiamo qualche dubbio siano state utilizzate solo per gestire l'emergenza. Perché nel frattempo le assunzioni sono state pari a zero e c'è il decuplicarsi delle liste d'attesa".
    Paparelli ha parlato di "collasso della sanità pubblica".
    "Oggi se vuoi farti un esame - ha aggiunto - devi andare dal privato perché altrimenti passano i mesi e in qualche le liste d'attesa sono proprio chiuse. Tutto questo in un quadro nel quale mentre tutte le altre regioni hanno fatto debiti durante il Covid ma avendo un tasso di ospedalizzazione molto più alto rispetto a quello umbro. Noi, a causa di una cattiva gestione della pandemia, i nostri ospedali li abbiamo chiusi. Abbiamo curato solo i malati di Covid e non tutte le altre patologie, o lo abbiamo fatto con grande difficoltà. Nelle altre regioni quei fondi sono serviti per un livello di qualità dei servizi che noi non siamo stati in grado di mantenere. Altrove gli ospedali e la sanità hanno continuato a lavorare molto più che da noi".
    (ANSA).
   

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