Umbria

Assemblea Umbria respinge mozione M5s impianti fotovoltaici

In merito al divieto di installazione nei centri storici

Redazione Ansa

Con sette voti contrari (Lega, FdI) e cinque favorevoli (Pd, M5s) l'Aula di Palazzo Cesaroni ha respinto la mozione promossa dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca che mirava ad impegnare la Giunta regionale a non vietare l'installazione di impianti fotovoltaici e solare termico nei centri storici. Nello specifico, il capogruppo pentastellato chiedeva all'Esecutivo regionale di "aggiornare il Regolamento (2/2015) eliminando il divieto a priori all'installazione di impianti solari termici e di impianti fotovoltaici realizzati sugli edifici nei centri che rivestono valore storico e culturale sottoponendo invece a valutazione paesaggistica prescrittiva e non ostativa gli interventi previsti". Rimarcando che "serve una nuova strategia regionale per la produzione di energia da fonti rinnovabili", De Luca ha evidenziato - secondo quanto riferisce un comu nicato della Regione - che "il rincaro delle bollette non si può risolvere attraverso la corsa al gas e al nucleare, ma puntando su fonti pulite, efficienza e autoproduzione" ed ha ricordato che "il Regolamento regionale stabilisce che 'negli insediamenti che rivestono valore storico e culturale è esclusa la realizzazione delle opere pertinenziali realizzate sugli edifici', tali opere pertinenziali sono riferite agli impianti solari termici senza serbatoio di accumulo e fotovoltaici realizzati sugli edifici o collocati a terra al servizio degli edifici per l'autoconsumo, pertanto sembrerebbe esclusa a priori in tutti gli insediamenti di valore storico e culturale, indipendentemente dalla loro compatibilità paesaggistica. Un ostacolo insormontabile per chi volesse autoprodurre energia. Si tratta di valutare nel merito i singoli casi, dato che ci sono tecnologie innovative e ben integrabili nelle strutture. Servono misure concrete per un settore che non deve essere ulteriormente frenato. Il Decreto del Presidente della Repubblica 31/2017 (Regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata) permette di posare i pannelli anche su immobili situati in zone soggette a vincoli paesaggistici. Non va quindi più presentata istanza paesaggistica per: installazione di pannelli solari (termici o fotovoltaici) a servizio di singoli edifici, laddove posti su coperture piane e in modo da non essere visibili dagli spazi pubblici esterni; installazione di pannelli solari (termici o fotovoltaici) a servizio di singoli edifici, purché integrati nella configurazione delle coperture, o posti in aderenza ai tetti degli edifici con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda degli edifici. La normativa, entrata in vigore il 6 aprile 2017, specifica che per effettuare alcune opere su immobili siti in aree vincolate non è più necessaria l'autorizzazione paesaggistica. Tra gli interventi non più soggetti alla richiesta rientra anche il fotovoltaico. È dunque necessario aggiornare i regolamenti regionali in modo tale da semplificare gli iter di autorizzazione degli impianti, definendo in modo univoco procedure e tempi. Inoltre a fianco a processi di semplificazione dei processi, di trasparenza e certezza dei tempi è necessaria una maggiore partecipazione dei territori sia nell'individuazione delle strategie da attuare per il raggiungimento degli obiettivi climatici sia nella realizzazione e individuazione dei siti dove questi devono essere collocati". Valerio Mancini (Lega) ha sottolineato di essere "dalla parte delle energie rinnovabili, ma con una logica. Ritengo doveroso - ha detto - che, prima di autorizzare impianti fotovoltaici nei centri storici, sarebbe opportuno installarli nelle aree industriali e lungo le grandi arterie di comunicazione. Vanno valutati i benefici dell'installazione del fotovoltaico nei centri storici. Il Superbonus ha portato a drogare il mercato, a far aumentare i costi delle materie prime, a comprimere i tempi mettendo in difficoltà gli uffici tecnici dei Comuni. Ci sono molti altri interventi che possono contribuire a ridurre e modificare i consumi energetici (magari anche migliorando la coibentazione delle abitazioni più vecchie) prima di modificare il regolamento regionale". Per Donatella Porzi (Pd) è "necessario dare a chi vive nei borghi storici le stesse possibilità di chi vive in altre aree. È evidente che non devono esserci abusi ma non deve essere prevista una limitazione a priori. Oltre agli interventi nelle aree industriali, sicuramente condivisibili, andrebbe data la possibilità anche a chi vive nei centri storici di scegliere questo tipo di soluzioni". Thomas De Luca (M5s) ha spiegato: "Non propongo un superamento delle regole ma solo una valutazione nel merito di tutte le prescrizioni poste a tutela dell'integrità paesaggistica. I tetti dei centri storici non sono sistematicamente all'ombra. Le situazioni vanno valutate caso per caso, senza ostacoli preconcetti, anche per evitare lo spopolamenti delle zone marginali". L'assessore Roberto Morroni ha sottolineato che "la Giunta regionale sta lavorando per lo sviluppo dell'uso delle fonti energetiche rinnovabili, nell'ambito del rispetto di altri parametri, come quelli paesaggistici. Il regolamento del 2011, relativo anche al fotovoltaico, è in via di modifica per quanto riguarda i terreni agricoli e le zone industriali. In queste aree sono state introdotte chiare limitazioni, soprattutto per le zone agricole. Mega impianti fotovoltaici rischiano di pregiudicare il paesaggio dell'Umbria. La superficie agricola che può essere interessata dagli impianti fotovoltaici verrà dimezzata (dal 10 al 5%) e verrà impedita la sommatoria per questi fini di terreni situati in zone diverse. Gli impianti fotovoltaici lasciano ben poco al territorio in termini di vantaggi per la comunità. Anche sulle aree industriali ci saranno limitazioni: quelle non edificate non possono essere tutte destinate al fotovoltaico per non impedire l'arrivo di nuove strutture produttive. I pannelli vanno collocati prioritariamente sui tetti. Nei centri storici non deve essere preclusa la possibilità di installare pannelli solari ma deve essere valutato l'impatto di certi interventi sul patrimonio identitario. Andrà riconsiderato il regolamento urbanistico del 2015 per evitare di porre limiti a priori ma la questione è complessa e sarebbe opportuna valutarla attentamente in commissione".

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