Umbria

Locatelli, sulla disabilità la nostra posizione è chiara

'La Lega ha voluto questo ministero e ci crede fortemente'

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 29 APR - "Credo che il generale Vannacci abbia poi chiarito quale è la sua posizione ma, soprattutto, la nostra posizione è chiara e risiede anche nel mio operato quotidiano, in quello di questo governo e in quello della Lega che ha voluto il ministero per le disabilità e che ci crede fortemente": lo ha detto la ministra alla disabilità, Alessandra Locatelli, rispondendo a Perugia all'ANSA in merito alle polemiche di questi giorni sulle dichiarazioni del generale Roberto Vannacci sui disabili.
    "Non è assolutamente in dubbio questo tema per noi", ha ribadito la ministra.
    "Mi sento di dire - ha aggiunto - che questa polemica forse dura anche troppo perché stiamo parlando di parole, mentre fino a dieci giorni fa io ho cercato di portare all'attenzione più possibile, e in realtà lo sto facendo ancora oggi, il tema della riforma sulla disabilità, quindi fatti concreti, leggi che cambiano la vita delle persone. Attraverso il decreto attuativo sul progetto di vita noi facciamo una rivoluzione nella presa in carico della persona con disabilità e, in proporzione, mi pare che bisognerebbe parlare di più di queste cose".
    "Io ogni giorno testimonio come l'Italia sia un modello positivo non solo per l'Europa ma per tutto il mondo - ha detto Locatelli - perché abbiamo una legge sull'inclusione scolastica e, soprattutto, in Italia facciamo riferimento alla convenzione Onu, che in tanti si dimenticano che è legge nel nostro paese oramai da quindici anni. Quando parliamo di inclusione scolastica, inclusione lavorativa, di temi che riguardano i cargiver familiari, delle fatiche delle famiglie, ma anche delle gioie e della bravura delle associazioni, questo a mio parere dovrebbero essere i temi più attenzionati. Vorrei che si parlasse molto di più della Legge Delega, che cambia proprio la vita delle persone e delle famiglie sia con il progetto di vita sia con la parte che riguarda la valutazione dell'invalidità civile e anche con una cosa che per qualcuno può sembrare banale ma non lo è assolutamente e denota un accompagnamento ad un cambiamento civile del nostro paese che è aver cancellato da tutte le leggi ordinarie la parola handicappato e portatore di handicap. Io credo che l'Italia possa essere in questo un traino per tutti gli altri Stati". (ANSA).
   

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