Umbria

Bori, la sanità umbra specchio del 'manifesto degli scienziati'

'Dopo la nostra mobilitazione, un manifesto regionale'

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 04 APR - "Mancanza di personale, investimenti in ritardo e macchinari inutilizzati per mancanza di operatori e sovraffollamento. Quello che abbiamo trovato nella nostra mobilitazione sanitaria, che ha toccato tutti i presidi sanitari dell'Umbria, fa il paio con quello che denuncia il manifesto 'Non possiamo fare a meno del servizio sanitario pubblico', firmato da 14 scienziati di livello internazionale, tra cui il premio Nobel Giorgio Parisi, rilanciato oggi dai media nazionali": così il consigliere regionale Tommaso Bori (Pd - vicepresidente della Commissione Sanità).
    "Come Partito democratico e come 'Patto avanti' - spiega Bori - ci siamo mossi per tempo, avendo intuito come il modus operandi del centrodestra umbro fosse quello di smantellare un servizio sanitario regionale che per anni è stato benchmark nei livelli di assistenza. Per questo abbiamo avviato la mobilitazione per toccare con mano le criticità e le esperienze di quegli operatori rimasti a combattere. E continueremo elaborando un nostro manifesto per la sanità pubblica per la nostra regione".
    "Il manifesto dei 14 scienziati internazionali getta comunque una luce particolarmente inquietante sul servizio sanitario nazionale - continua Bori - con un calo del finanziamento alla sanità sul Pil che ci porta ad essere fanalino di coda in Europa. Siamo ancora lontani dai livelli precedenti al Covid: 210 milioni di visite nel 2019 contro i 100 dello scorso anno con strutture che lavorano meno e domande che invece aumentano e liste d'attesa che si allungano. Vetuste le strutture sanitarie, con solo il 18 per cento che hanno meno di 33 anni e la piaga della mancanza di personale. Mancano 15mila infermieri soprattutto nei pronto soccorso e la voragine aumenta con la fuga dal sistema pubblico: hanno lasciato 5mila ospedalieri su 100mila". (ANSA).
   

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