Umbria

Messa dell'arcivescovo Maffeis nella piazza di Pierantonio

La celebrazione in occasione del primo anniversario del sisma

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 09 MAR - In occasione del primo anniversario del terremoto in alta Umbria, l'arcivescovo di Perugia Ivan Maffeis ha celebrato una messa, nel pomeriggio del 9 marzo, nella piazza principale di Pierantonio, uno dei centri abitati maggiormente colpiti.
    "Siamo qui - ha detto, fra l'altro, l'arcivescovo - ad affermare la volontà di tornare ad abitare questi nostri paesi, di riaprire le case e le attività". "A distanza di un anno, ringraziamo quanti - spesso nel silenzio - si sono spesi per alleviare le sofferenze e i disagi di chi è stato colpito dal sisma, curando anche il rapporto con le istituzioni per non essere dimenticati. Non smettiamo di fare - e di farla insieme - la nostra parte per sostenere un processo di futuro: stando vicino alle persone, innanzitutto, perché nessuno si senta abbandonato; portando avanti le iniziative che ci aiutano a riconoscerci comunità - e la giornata odierna è senz'altro tra queste - e lavorando per la ricostruzione. Nei prossimi mesi cercheremo di riaprire un paio di chiese. Ci sostiene la fiducia nelle parole che nel Vangelo odierno Gesù rivolge a Nicodemo: 'Dio ha tanto amato il mondo'. Davanti a quello che accade, a noi spesso viene più facile fermarci a denigrare e a scuotere sconsolati la testa. Dio, invece, ama questo mondo, con la fame e la sete di vita che ci portiamo dentro; lo ama nonostante gli errori, i ritardi, le crisi, le cadute e le ansie che ci accompagnano. Non ascoltare, allora, le voci che ti incutono paura e scoraggiamento, perché queste voci non vengono da Dio.
    Se torniamo a fidarci, ogni giorno possiamo rinascere alla speranza, alla voglia di custodire e coltivare la nostra preziosità e quella delle persone che la vita ci ha messo accanto. Questa fede ci aiuti a riconoscerci comunità unita nella sofferenza e anche nella speranza; ci aiuti ad amare la vita, a coglierne la bellezza, a saperla impegnare e spendere nel servizio reciproco". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it