Umbria

Gli effetti delle alte temperature sulle cellule, ricerca

Team internazionale coordinato dall'Università di Perugia

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 29 MAR - Uno studio realizzato da un team internazionale di cui fanno parte il dottore di ricerca Daniele Di Bari, la professoressa Caterina Petrillo e il professore Alessandro Paciaroni del dipartimento di Fisica e Geologia dell'Università degli studi di Perugia, fa luce sui cambiamenti nella mobilità delle biomolecole cellulari durante il processo di morte per effetto di alte temperature. La ricerca - riferisce l'ateneo perugino in una sua nota - è stata pubblicata sulla rivista Acs-Central Science, organo dell'American Chemical Society.
    "Le variazioni di temperatura hanno un grande impatto sul metabolismo e sulla morte cellulare, ma un quadro molecolare esaustivo di questi processi è ancora mancante" - spiega Alessandro Paciaroni, principal investigator della ricerca. "Ad esempio, se la morte termica sia determinata dal deterioramento dell'intero proteoma, ovvero l'intero complesso delle proteine espresse da una cellula, o solo di una parte specifica, è oggetto di accesi dibattiti. Monitorando la dinamica del proteoma dell'escherichia coli, un batterio modello molto studiato, la nostra indagine ha dimostrato chiaramente che solo una piccola frazione del proteoma viene seriamente danneggiata durante la morte cellulare".
    "Per la prima volta, quindi - afferma Paciaroni - siamo stati in grado di dimostrare che lo stato dinamico del proteoma dell'escherichia coli consente di predire lo stato del metabolismo batterico e, ad alte temperature, il sopraggiungere della morte batterica. Questi risultati possono avere un impatto in diversi campi - evidenzia - poiché una profonda comprensione della stabilità termica della cellula è fondamentale ad esempio per modellare l'impatto del cambiamento climatico sulla crescita degli organismi microbici, o per stabilire limiti teorici per la vita in ambienti estremi, come nei pianeti del sistema solare o oltre, nonché per ottimizzare i trattamenti termici contro il cancro".
    La ricerca si inquadra nelle attività del gruppo di ricercatori e ricercatrici del laboratorio di Fisica del dna e delle biomolecole (dipartimento di Fisica e Geologia dell'Università di Perugia), attivo nello studio di biomolecole per soluzioni innovative a fini terapeutici. (ANSA).
   

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