Umbria

Meloni-Paparelli, fuori luogo relazione direttrice Arpal

"Mai visto risponda un tecnico" dicono consiglieri Pd

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 09 DIC - "La questione Arpal non può essere chiusa con una lunga relazione, inopportuna e fuori luogo, della direttrice Nicastro e con un silenzio inusuale e assordante di Cda e presidente. Non si è mai visto infatti che ad una interrogazione legittima di un consigliere regionale risponda un tecnico anziché l'assessore nei luoghi istituzionali preposti.
    Ci sono inoltre troppe contraddizioni ed inesattezze nel merito della replica della direttrice, che non sono state chiarite adeguatamente e che lasciano aperti molti interrogativi": così i consiglieri regionali del gruppo del Partito democratico, Simona Meloni e Fabio Paparelli, in relazione "alla risposta della direttrice Nicastro dopo le interrogazioni presentate dal nostro gruppo". "La risposta della Nicastro - dicono - è non solo inusuale, come poco opportuno è il fatto che sia stata pubblicata sul sito della Regione, ma è anche inelegante che si autoincensino e si denigrino allo stesso tempo gli stessi dipendenti protagonisti sia della passata gestione, che di quella attuale. Il tutto con il metodo fastidioso di gettare discredito nei confronti di ciò che viene trovato, brutto vizio delle amministrazioni che entrano in carica con una furia rinnovatrice che spesso si traduce in poco. Giova peraltro ricordare che la stessa direttrice è in carica da un anno ma la destra governa l'Arpal da tre anni e quindi il discredito va anche verso chi l'ha nominata. Sui numeri, la verità smentisce la Nicastro. Stando alla penultima certificazione di spesa risulta che Arpal abbia attestato e controllato complessivamente circa 59 milioni di euro in cinque anni di fondi europei, a partire dal 2017 (data della prima certificazione). Ecco quindi, basta saper far di conto, che la media di attestazione annuale di spesa prima dell’insediamento dei nuovi vertici sia stata di quasi 12 milioni annui, nonostante le difficoltà legate all’emergenza Covid. Spesa che peraltro ha superato con esito sempre positivo i controlli delle autorità di Audit, di Certificazione e i controlli della Commissione ed ha contribuito al raggiungimento dei target intermedi previsti. A fronte di ciò, la magnificata previsione di performance per l’anno 2022 pari a 10 milioni è quindi in realtà inferiore di ben 2 milioni rispetto al trend medio delle annualità precedenti e dovrà ancora, peraltro, superare i controlli delle autorità preposte. Per tale ragione si confermano i nostri timori rispetto al raggiungimento dei target finali di spesa, anche a fronte dell’assoluta assenza di qualsiasi programmazione di nuove attività e di nuovi strumenti e considerato che gli Avvisi pubblici PO 2014-2020 attualmente in corso di realizzazione sono frutto esclusivo della gestione antecedente la riforma ex LR n. 1/2021. Avere impegnato il 90% delle risorse assegnate, significa infine che ci sono ancora oltre 10 milioni di euro da programmare, rispetto ai quali sarebbe opportuno conoscere quali azioni Arpal e Regione Umbria intendono mettere in campo. A ben vedere l’unica attività di programmazione riguarda il Programma Gol (Garanzia occupabilità lavoratori) rispetto al quale occorrere rendere trasparente e pubblico il dato relativo ai soggetti presi in carico ed effettivamente impegnati in percorsi di politica attiva. Perché, come ha riconosciuto lo stesso assessore Fioroni, poco conta aver preso in carico 10mila disoccupati, se poi non abbiamo strumenti da offrire per un reale inserimento occupazionale. Manca invece una seria programmazione di politiche e strumenti volti a combattere davvero la disoccupazione. Per quanto riguarda il sistema informativo c’è invece il fondato sospetto che l’abbandono del precedente Sistema informativo lavoro stia recando in Arpal problemi seri alla gestione degli utenti per gli operatori dei Cpi, a partire dal fatto che non rende più disponibili dati fondamentali per conoscere le dinamiche regionali dell’occupazione e programmare quanto necessario, tanto che in sede di Osservatorio del mercato del lavoro, istituito ormai da dicembre scorso, è stato comunicato solo il numero dei soggetti presi in carico dal Programma Gol, e non a quanti poi è stata erogata una prestazione di politica attiva. Chiederemo nelle sedi opportune di conoscere i seguenti dati dal primo gennaio 2022 ad oggi: assunzioni totali, distinte per genere; cessazioni totali, distinte per genere; numero degli iscritti ai Cpi nel periodo; totale degli iscritti ai Cpi; servizi erogati dai Cpi. Solo così potremo effettivamente rendere edotta la cittadinanza della qualità del lavoro svolto dal Cda e dalla direttrice che paghiamo da 3 anni profumatamente con fondi sottratti a politiche del lavoro. Dal 2017 al 2019 infatti l’Arpal è stata gestita bene con risorse interne e senza visti della politica oggi esorbitanti. Non abbiamo novità poi sul fronte delle attività del Comitato tecnico scientifico, istituito ormai 8 mesi fa perché elaborasse proposte di policy alla Regione per interventi diretti ad affrontare i cambiamenti del mercato del lavoro. Ciò che la direttrice Nicastro afferma poi riferendosi ad alcuni Regolamenti dell’Agenzia, come risultati che recuperano ritardi e lacune, è da considerare solamente un percorso in progress di un’agenzia strumentale nata solamente quattro anni fa: si spiegherebbe solo così l’assenza ancora oggi di un proprio Regolamento di contabilità, di un proprio Sistema di misurazione e valutazione della performance, di un proprio Codice di comportamento dei dipendenti e di una procedura autonoma di elaborazione delle buste paga mensili, adempimento che viene svolto ancora oggi dalla Regione dell’Umbria. Sul fronte del Piano per il potenziamento dei Centri per l’Impiego, non è ancora chiaro lo stato di attuazione delle procedure concorsuali, lo stato di attuazione della procedura di individuazione delle sedi dei Cpi di Perugia e Terni a quasi un anno dalla sottoscrizione della convenzione con Ater. Non dimentichiamo neanche come sono state gestite le procedure del personale, in maniera arcaica piuttosto che utilizzare una piattaforma digitale che avrebbe permesso una gestione più sicura. Il tutto, quindi appare più dettato dalla volontà di gettare discredito sulla passata gestione piuttosto che improntare all’efficienza e all’efficacia delle azioni. Si cambi registro prima che sia troppo tardi e prima che l’Umbria subisca danni troppo elevati. Dulcis in fundo, non possiamo non tornare sulle osservazioni riguardo all’esigua presenza in ufficio della direttrice. Al di là del raggiungimento degli obiettivi assegnati e seppure non vincolata da obblighi di orario, un dirigente di vertice di un’Agenzia strumentale come Arpal, a nostro avviso dovrebbe organizzare e assicurare una presenza in servizio proporzionata e funzionale alle esigenze della struttura e all’espletamento dell’incarico affidato. Comportamento che, per quanto di nostra conoscenza, è fortunatamente usuale tra i dirigenti della nostra amministrazione. Stia tranquilla la direttrice – concludono Meloni e Paparelli - che porteremo nelle sedi opportune la questione relativa al ruolo dei dirigenti all’interno dell’Agenzia e chiederemo chiarimenti sul rispetto in proposito del Dlgs 165/2001”.

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