(ANSA) - TERNI, 23 NOV - E' stato derubricato da omicidio
volontario aggravato a infanticidio il reato contestato alla
donna di Terni accusata di avere abbandonato, il 2 agosto del
2018 nel parcheggio di un supermercato di Borgo Rivo, il figlio
appena nato e poi morto. La condanna inflitta è stata quindi
ridotta da 14 a 6 anni di reclusione, quattro dei quali già
scontati. Il processo si è svolto davanti alla Corte d'assise
d'appello di Firenze.
La donna è attualmente libera. In primo grado era stata
condannata a 16 anni di reclusione dal tribunale di Terni con
rito abbreviato, ridotti a 14 in appello. La prima sezione
penale della Cassazione aveva però poi accolto il ricorso dei
difensori della donna, gli avvocati Alessio Pressi e Attilio
Biancifiori, annullando la sentenza della Corte d'assise
d'appello di Perugia. Aveva quindi inviato gli atti ai giudici
di Firenze per valutare la riqualificazione giuridica del fatto.
La difesa della donna ha sempre sostenuto che il reato andasse
qualificato come infanticidio e non omicidio volontario
aggravato. Tesi ora accolta dai giudici toscani.
Gli stessi legali avevano già chiesto e ottenuto circa due
mesi fa dalla Corte d'appello di Firenze che la loro assistita
tornasse libera dopo poco più di un anno in carcere e tre in
comunità.
"Siamo soddisfatti perché è stata accolta la nostra tesi" il
commento dell'avvocato Pressi. (ANSA).
Ridotta condanna per madre che abbandonò neonato poi morto
Reato derubricato da omicidio volontario a infanticidio