Umbria

Melasecche, da Cgil e Cisal guerra alla modernizzazione Tpl

"Il Pd va in piazza per protestare contro i popri disastri"

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 05 AGO - "Con la gara sul Tpl e la rivoluzione copernicana in atto l'Umbria è a un bivio. Non si tratta solo di rompere l'isolamento atavico, occorre modernizzare l'intero settore rendendolo più efficiente nell'interesse di tutti i cittadini. Ma due sindacati, la Cgil in accoppiata con gli autonomi della Cisal dimostrano di avere poche idee ma confuse". Lo afferma l'assessore regionale Enrico Melasecche in una sua lunga nota.
    "I sindacalisti - osserva l'assessore - affermano che la gara avverrà sulla base dell'importo di 50 milioni annui, con un taglio del 25% rispetto ad oggi: falso perchè la giunta deve ancora decidere, ma comunque il confronto concorrenziale avverrà sulla base dello studio che sta producendo l'advisor con i tecnici della Agenzia e della Regione e l'importo sarà prossimo a quello odierno.
    Falso il taglio di 13 milioni rispetto al budget attuale, vero invece che serve ad evitare un ulteriore aumento, ritenuto dal Bilancio regionale impossibile da sopportare.
    - Che la gara dovrebbe secondo loro avvenire con un lotto unico.
    Premesso che questa pratica viene ritenuta scorretta perchè limita la concorrenza, ma tale ipotesi costringerebbe a tagliare drasticamente i servizi.
    - Che verranno soppressi gli autobus scolastici. Si tratta di enormi sciocchezze perchè verranno messi a gara gli stessi km di oggi".
    Inoltre, prosegue Melasecche, "non verrà perso un solo posto di lavoro".
    Affermano inoltre - aggiunge, fra l'altro Melasecche - - che applichiamo l'algoritmo per tagliare le corse.
    L'algoritmo, basato su parametri obiettivi, peraltro introdotto dal Pd nel Piano regionale dei trasporti in vigore, non toglie un solo km. Ha il solo scopo di ripartire meglio la quota del Fondo nazionale trasporti fra i comuni e le province".
    "Che l'impostazione della gara quattro lotti - conttinua l'assessore regionale - costituirebbe un ritorno al passato, quando c'erano le quattro società Apm, La Spoletina, Atc e Fcu.
    Confondere il numero dei possibili futuri gestori, in confronto concorrenziale fra di loro per il miglioramento qualitativo del servizio ed il suo efficientamento è esattamente l'opposto rispetto a quando c'erano quattro consigli di amministrazione".
    (ANSA).
   

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