Umbria

Bori-Paparelli, Umbria non ha potenziato sanità

Consiglieri Pd "condannano scelta non prorogare Usca"

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 14 LUG - "Dopo il valzer di nomine nei vertici della sanità, assistiamo al primo caso di dimissioni a scoppio ritardato, il direttore Chiarelli firma oggi per dimettersi tra due mesi. Intanto in Umbria i pazienti Covid occupano il 35 per cento dei posti di reparti in area non critica, il dato peggiore di tutta Italia secondo i dati di Agenas, elaborati dalla Fondazione Gimbe. Si tratta di un elemento allarmante e preoccupante, alla luce di una riacutizzazione della pandemia da Covid19, che dimostra anche come la nostra Regione non abbia lavorato a sufficienza per potenziare il sistema sanitario con le risorse governative arrivate per l'occasione": lo sostengono i consiglieri regionali del Partito democratico Tommaso Bori, vicepresidente della Commissione Sanità, e Fabio Paparelli, commentando "i dati umbri relativi ai posti letto in area medica occupati da pazienti Covid".
    "In questo quadro di rinnovato allarme e tensione legata all'emergenza sanitaria - dicono Bori e Paparelli - ci sentiamo di condannare fermamente anche la scelta della Giunta Tesei di non prorogare le Usca fino a fine anno, come deciso da altre Regioni italiane, apparendo fin troppo impegnata nella questione delle spartizioni delle poltrone apicali in ospedali e Usl.
    L'altro appello e allarme che rilanciamo è quello di una massima attenzione ai medici di medicina generale e alla continuità assistenziale, i cosiddetti medici di famiglia e guardie mediche. Si tratta - concludono - di uno degli ultimi presidi rimasti sul territorio ed è fondamentale alleggerire la pressione su di loro, come sui dipartimenti di prevenzione e sulla sanità territoriale". (ANSA).
   

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