Umbria

Lega, chiarezza sul piano di liquidazione Comunità montane

Il simbolo della Lega

Redazione Ansa

"È necessario fare chiarezza sul piano di liquidazione unitario delle disciolte Comunità montane, su possibili comportamenti illeciti e danno erariale. Allo stesso tempo è importante individuare le responsabilità politiche di quanto accaduto, in relazione ai mancati controlli e alle scelte scellerate dei precedenti governi regionali a guida Partito democratico, che hanno portato alla situazione fotografata oggi dal Commissario unico liquidatore". È quanto affermano il segretario regionale Lega Umbria, Virginio Caparvi, il quale annuncia una interrogazione parlamentare sul tema e il capogruppo Lega in Regione Umbria, Stefano Pastorelli. Quest'ultimo - spiega una nota della Lega - in un'interrogazione alla Giunta regionale chiede di "conoscere gli intendimenti dell'Esecutivo di Palazzo Donini in relazione alla situazione debitoria pregressa degli enti in oggetto e sugli scenari prefigurati dal Commissario liquidatore unico per dirimerla. Inoltre sarebbe importante ricevere ulteriori informazioni e chiarimenti in relazione alle cause del dissesto ed agli eventuali comportamenti illeciti e danno erariale nelle precedenti gestioni". "Questa storia - ricordano Caparvi e Pastorelli - va avanti da decenni. Dal 2011 sono state sciolte le Comunità montane del territorio regionale e sono stati nominati i commissari liquidatori che avrebbero dovuto predisporre il piano di liquidazione, trasmettendolo alla Giunta per l'approvazione. Ma nessuno dei commissari nominati in precedenza ha rispettato quanto previsto dalla legge regionale '18/2011'. Solo l'attuale commissario unico liquidatore, Fabrizio Vagnetti, ha inviato a marzo 2022 il Piano di liquidazione Unitario delle Comunità Montane dell'Umbria. Un piano dal quale emerge un debito complessivo di 8 milioni 455mila euro, con la Comunità Montana associazione dei Comuni Trasimeno-Medio Tevere esposta pesantemente per circa 20 milioni di euro". "Inoltre - prosegue la nota - il Commissario liquidatore evidenzia supposte irregolarità gestionali connesse alla responsabilità dei precedenti commissari liquidatori ed in qualche caso di dipendenti pubblici. Secondo il parere dell'Avvocatura regionale i Commissari liquidatori rispondono personalmente degli atti assunti sotto il profilo civile, penale, amministrativo e contabile. Oltre a questo c'è da sottolineare il pericolo che parte delle pendenze potrebbero passare in capo ai Comuni, tra i quali verrebbe ripartito un debito che, secondo il commissario liquidatore, 'risulterebbe decisamente insostenibile per i rispettivi bilanci causando probabilmente il default'". "In questo quadro di criticità - concludono Caparvi e Pastorelli - è necessario individuare le responsabilità politiche scaturite da un atteggiamento lassista dei precedenti governi regionali a guida Partito Democratico che avrebbero dovuto controllare e mettere un freno a una situazione che stava degenerando. Solo questa Giunta ha deciso di affrontare veramente questa difficile questione. Uno dei tanti buchi neri lasciati in eredità da chi preferiva tirare avanti e procrastinare piuttosto che risolvere i problemi".

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