Umbria

In Umbria continuano a crescere i reati in campo ambientale

Rapporto Ecomafia di Legambiente

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 28 APR - In Umbria continuano a crescere i reati contestati in campo ambientale - passando da 632 a 696 - che rappresentano il 2% dei reati sul totale nazionale. E' quanto emerge dal Rapporto ecomafia 2021 di Legambiente, edito da Edizioni Ambiente.
    E se la regione Umbria appare tuttavia in fondo alla classifica per numero di reati ambientali contestati ("fattore - osserva Legambiente - che potrebbe anche essere legato alla capacità di contrasto messa in campo a livello istituzionale"), la provincia di Perugia risulta tra le prime 20 per numero di reati e tra le prime 15, in particolare, per quelli legati al ciclo dei rifiuti (321).
    "In questo settore - spiega Legambiente - al di là dei reati verbalizzati, si registrano ancora troppe inefficienze in termini di governance, essendo ancora poco propensa alla valorizzazione delle singole frazioni. Altre criticità riguardano le frazioni gravate da schemi di responsabilità estesa del produttore, che sfuggono al governo pubblico dei rifiuti urbani, gravitando spesso pericolosamente in circuiti poco trasparenti e tracciabili. Come ha dimostrato la recente indagine sulla gestione dei pannelli fotovoltaici, che prendendo spunto da un'azienda di Gualdo Tadino, provincia di Perugia, si è presto diramata in mezza Italia". "Non si deve assolutamente abbassare la guardia contro i ladri di futuro - ha affermato Maurizio Zara, presidente di Legambiente Umbria - a maggior ragione in un momento storico in cui dovremo spendere ingenti risorse pubbliche previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Gli ecoreati si possono prevenire certamente con una maggiore efficienza e collaborazione delle amministrazioni pubbliche di ogni livello; occorre ad esempio facilitare e orientare i processi della nuova economia circolare verso la legalità, prestando attenzione a tutte le fasi delle filiere circolari, evitando che i buchi normativi e carenze di controllo lascino spazio e offrano nuove occasioni di business alle ecomafie. Lentezze, complicazioni eccessive e inefficienze di chi amministra sono pericolosi assist ai comportamenti criminali, che vanno sì repressi ma anche prevenuti". (ANSA).
   

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