Umbria

Patto per le imprese Agenzia Dogane e Confindustria Umbria

Da formazione a scambio informazioni per commercio con l'estero

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 10 FEB - Snellire le procedure che regolano i flussi internazionali delle merci, definire congiuntamente modalità operative per il corretto adempimento degli obblighi di legge, incrementare appuntamenti formativi e informativi in favore delle aziende umbre che operano o si accingono a operare con l'estero. Sono gli obiettivi al centro di un protocollo d'intesa siglato da Agenzia delle dogane (Adm) e Confindustria Umbria.
    Un accordo di durata biennale, sottoscritto nella sede di Confindustria Umbria dal direttore territoriale Adm per la Toscana, la Sardegna e l'Umbria, Roberto Chiara e dal presidente di Confindustria Umbria, Vincenzo Briziarelli.
    Adm e Confindustria già da tempo hanno importanti relazioni istituzionali nel campo della formazione e informazione.
    "La firma di questo protocollo - ha commentato Roberto Chiara - consente ad Adm di essere ancor più vicina al sistema produttivo dell'Umbria, rafforzando le basi per il suo sviluppo sul mercato nazionale e internazionale. Ciò anche mediante la realizzazione di eventi formativi e informativi con cui illustrare le principali novità in campo normativo, la prassi doganale e le accise. Sul fronte più operativo Confindustria potrà segnalare eventuali difficoltà incontrate dalle imprese in materia doganale al fine di trovare possibili soluzioni di concerto con Adm".
    "La firma di questo protocollo - ha detto Briziarelli - rappresenta un'ulteriore testimonianza della volontà di Confindustria Umbria di operare in stretta collaborazione con le istituzioni del territorio. Formalizziamo oggi una collaborazione pluriennale con l'obiettivo di agevolare le imprese nella gestione delle pratiche doganali e di attivare un canale di dialogo diretto individuando le principali criticità operative affrontate dalle aziende. Siamo convinti che una corretta gestione delle operazioni doganali rappresenti un fattore di competitività per nostre aziende sui mercati internazionali, tanto più in un periodo in cui il nostro tessuto produttivo è gravato dagli enormi aumenti del costo dell'energia". (ANSA).
   

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