Umbria

Associazione Lgbti, insulto omofobo a giovane su social

"Ho fatto finta troppe volte" scrive diciottenne

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 14 GEN - Insulto omofobo a un perugino appena diciottenne sul suo profilo Instagram. A rendere noto l'episodio è il circolo Lgbti Omphalos del capoluogo umbro. Lo sportello legale dell'associazione - risulta all'ANSA - ha offerto supporto gratuito e insieme stanno valutando insieme la situazione. "Non passa giorno senza una notizia di un insulto, una violenza, una discriminazione verso le persone Lgbti nel nostro Paese - commenta Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos, l'associazione lesbica, gay, bisessuale, trans e intersex umbra in una nota - e sappiamo che le denunce che ci arrivano sono solo una piccola percentuale di chi trova la forza e il coraggio di farlo. Siamo costrette a leggere messaggi accorati di ragazze e ragazzi che semplicemente non ce la fanno più, quasi sempre nell'indifferenza delle nostre istituzioni e della politica. Nel 2022, in paese civile come dovrebbe essere l'Italia, tutto questo semplicemente non dovrebbe accadere".
    "Ci ho pensato un po' su prima di fare questo post - scrive il ragazzo sul suo profilo, secondo quanto si legge in una nota dell'associazione - credevo non facesse più male, credevo di averla superata dopo anni di discriminazione, odio gratuito e di sofferenza. Credevo di essere un ragazzo che aveva trasformato quei ricordi in cicatrici e che capisce che là fuori ci sono persone crudeli, bisogna solo resistere. Invece non è così. Ho fatto finta di nulla troppe volte ed ho pianto troppe volte senza avere nessuna colpa. Pubblico questo screenshot (uno dei tanti), senza vergogna, non importa se così mi rendo vulnerabile o ridicolo, perché ripeto che non è una questione di forza, di lotta o resistenza. Fa male e basta. È una violenza e non è giusto".
    "Il messaggio di denuncia lanciato da questo ragazzo dimostra un coraggio esemplare - continua il presidente di Omphalos - ma vorremmo non aver bisogno di coraggio, vorremmo non avere bisogno di esempi a cui dar voce per proteggere ragazzi e ragazze da bullismo e violenza". (ANSA).
   

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