Umbria

Ricercato fugge dall'Italia, arrestato in Francia

Mandati di arresto europeo per maltrattamenti alla moglie

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 07 DIC - Aveva lasciato l'Umbria dopo una condanna a due anni di reclusione un uomo di 44 anni, di nazionalità tunisina, che è stato arrestato dalla polizia francese in esecuzione di due mandati di arresto europeo per maltrattamenti e atti persecutori nei confronti della moglie.
    Si tratta in particolare di un ordine di carcerazione per maltrattamenti e di un'ordinanza cautelare emessa del Gip di Perugia per atti persecutori.
    Il ricercato, che aveva vissuto per anni in Italia nel territorio dell'eugubino-gualdese, dopo la condanna alla pena di due anni di reclusione inflittagli nel 2019 dal tribunale di Perugia per il reato di maltrattamenti, aveva abbandonato il territorio nazionale facendo perdere le proprie tracce.
    I militari della stazione di Gualdo Tadino - coordinati dalla procura della Repubblica - attraverso una complessa e articolata attività di ricerca ed analisi delle informazioni (anche tramite il costante monitoraggio dei social network) sono riusciti a scoprire che il ricercato dimorava in Francia, nei pressi della città di Grenoble.
    Nel frattempo l'uomo, anche a distanza - spiega la procura di Perugia - aveva continuato ad inviare messaggi, anche di contenuto gravemente minaccioso, contro l'ormai ex moglie e la sua famiglia, cosa che aveva portato la vittima a sporgere un'ulteriore denuncia, a seguito della quale era stata emessa l'ordinanza cautelare per il reato di atti persecutori.
    Nonostante il ricercato avesse messo in atto ogni espediente pr far perdere le proprie tracce, la sinergia tra le forze di polizia, la magistratura italiana, il Servizio di cooperazione internazionale di polizia e il magistrato di collegamento italiano presso il ministero della Giustizia francese ha permesso di individuarlo.
    Dopo la procedura di estradizione, lo stesso è stato consegnato nei giorni scorsi alle Autorità italiane ed è ora rinchiuso nella casa circondariale di Torino. (ANSA).
   

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