Umbria

Meloni e Bori, inaccettabili disagi cittadini per vaccini

Per consiglieri Pd Giunta "superato ogni livello di decenza"

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 06 DIC - "I disagi sofferti dai cittadini umbri, in occasione del primo vax day, sono del tutto inaccettabili e dimostrano, una volta di più, che questa Giunta regionale non è in grado di mettere in campo una programmazione sanitaria minimamente adeguata alla situazione": a sostenerlo sono i consiglieri regionali del Partito democratico Simona Meloni (capogruppo) e Tommaso Bori (vicepresidente della Commissione sanità). "Quando si arriva a chiamare le forze di polizia in un centro vaccinale, come è successo a Terni - aggiungono -, dopo che centinaia di persone si sono viste negare il vaccino, significa aver superato ogni livello di decenza e disatteso ogni standard di appropriatezza, oltre che di rispetto, sia nei confronti degli operatori sanitari mandati allo sbaraglio sia di quei cittadini che sono stati illusi di potersi vaccinare sulla base delle indicazioni ricevute dalla stessa Regione nei giorni scorsi".
    "Sono stati vanificati così - affermano Meloni e Bori - tutti gli sforzi che il Governo nazionale sta mettendo in campo per incentivare le prime dosi e procedere con le dose booster di richiamo. La costante di questa campagna vaccinale, iniziata ormai mesi fa, è l'incompetenza e la superficialità della Giunta leghista. Un modo di fare approssimativo che ha creato ritardi e inefficienze e che ancora oggi, a distanza di mesi, continua a far registrare frenate e criticità. Le prossime settimane saranno decisive nel contenimento di una plausibile quarta ondata. Non possiamo permetterci ulteriori errori grossolani come quelli visti in questi giorni in vari punti vaccinali dell'Umbria e in particolare a Terni. Per questo - concludono Meloni e Bori - riteniamo indispensabile mettere in campo competenze e strumenti straordinari, oltre che una nuova governance del sistema di vaccinazione, affinché la campagna possa procedere finalmente in maniera spedita come tutti si aspettano". (ANSA).
   

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