Umbria

Ad Assisi la marcia dei 'no Green pass', c'è anche un sacerdote

Slogan "libertà" e "giù mani da bambini", tanti senza mascherina

Redazione Ansa

Marcia dei "no Green pass" sulle strade di Assisi. La manifestazione è partita da Santa Maria degli Angeli per raggiungere la zona della Rocca di Assisi. Presenti all'iniziativa diverse centinaia di manifestanti, forse anche 500. Il corteo si sta svolgendo nella massima tranquillità, presenti diverse famiglie con bambini. Praticamente quasi tutti senza mascherine e piuttosto assembrati. "Libertà, libertà" lo slogan che viene ripetuto insieme a "no Green pass" e "giù le mani dai bambini" oltre a cori contro il presidente del Consiglio Mario Draghi. Ad aprire il corteo un grande striscione con scritto "Libertà, lavoro, verità, giustizia. Fronte del dissenso Umbria". 

Ha raggiunto la Rocca di Assisi la marcia dei "no Green pass" partita da Santa Maria degli Angeli. La manifestazione si è svolta senza particolari momenti di tensione. Solo quando il corteo è passato nel centro della città c'è stato qualche scambio di battute tra alcuni manifestanti e chi è invece favorevole alla certificazione verde. I partecipanti alla marcia hanno poi indirizzato un fischio collettivo nei confronti della sindaca di Assisi Stefania Proietti sostando brevemente davanti al municipio. Alla vigilia della marcia Proietti aveva espresso "profonda perplessità e preoccupazione per questo tipo di eventi in questo particolare momento storico". "Fatto salvo il rispetto del diritto a manifestare il proprio dissenso - ha sostenuto la sindaca - l'amministrazione comunale esprime forte apprensione perché, con l'incremento dei casi Covid negli ultimi tempi, l'eventuale formarsi di assembramenti può aumentare i rischi di contagio. Di fronte al diritto a scendere in piazza per esprimere le proprie idee esiste il diritto alla salute che, a mio avviso, viene prima di ogni altro diritto. I contestatori sono liberi di manifestare il dissenso e questo è garantito dalla Costituzione, rivendicando la libertà di non vaccinarsi, ma tutti gli altri cittadini sono altrettanto liberi di scegliere di vaccinarsi e riprendersi la propria normalità". Proietti aveva quindi ricordato "l'obbligo generale del distanziamento sociale e dell'uso della mascherina per le situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o si configurino assembramenti". "Assisi, anche nel rispetto delle sue 54 vittime a causa del Covid - aveva concluso -, non è e non sarà mai la città dei no vax e dei no Green pass, ma sarà sempre la città delle istituzioni e dell'accoglienza nel rispetto delle regole".

Ha preso la parola anche don Lorenzo Lasagni, parroco di Santo Stefano Protomartire a Cervia all'arrivo della marcia dei "no Green pass" alla rocca Maggiore di Assisi. Il quale al termine ha spiegato all'ANSA che la sua è "una testimonianza umana e di fede". "Ho invitato la gente - ha detto don Lorenzo - a riscoprire la propria umanità profonda e a impegnarsi nella vita per la verità e la libertà. Scendere in piazza significa metterci la faccia e anche il cuore, è una presenza che interroga gli altri". Riguardo alle vaccinazioni, il sacerdote ha detto: "Io mi limito al no Green pass. Per quanto riguarda le vaccinazioni penso che ogni persona debba consapevolmente confrontarsi con il proprio medico di famiglia e poi fare una scelta consapevole". "Il problema - ha detto ancora don Lorenzo - va ben oltre l'aspetto medico e scientifico ma rientra nell'ambito di un livello europeo e mondiale di controllo del potere economico e politico. Quindi è una questione di movimento di soldi che genera potere ai danni soprattutto del popolo. Questo si vede nel mondo del lavoro e dei Paesi più poveri".

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