(ANSA) - PERUGIA, 15 SET - Durante il picco della pandemia da
Covid le prescrizioni di farmaci anticoagulanti in Italia sono
diminuite "di oltre il 60%". Emerge da una ricerca di un gruppo
di lavoro al quale hanno contribuito i professori Giuseppe
Ambrosio e Paolo Reboldi, del Centro di ricerca clinica e
traslazionale, Cericlet del Dipartimento di Medicina e chirurgia
dell'Università degli Studi di Perugia.
Insieme ai colleghi di altre strutture, i ricercatori
dell'Ateneo umbro - si legge in una sua nota - hanno analizzato
l'intero Registro nazionale istituito da Aifa per monitorare le
prescrizioni di farmaci anticoagulanti, impiegati per il
trattamento di patologie quali la fibrillazione atriale e la
trombosi venosa, per prevenire il rischio di embolie gravi e
potenzialmente fatali. Dalla ricerca, pubblicata sulla rivista
European journal of preventive cardiology, organo ufficiale
della Società europea di cardiologia, emerge che la diminuzione
delle prescrizioni di anticoagulanti è stata rilevata
sull'intera popolazione italiana che normalmente accede a queste
cure (oltre 1.5 milioni di pazienti), e si è mostrata
"particolarmente eclatante" nelle classi di età più avanzate.
Secondo i ricercatori questa situazione ha esposto quei pazienti
ad un rischio "molto maggiore di complicanze gravi, e
potenzialmente fatali". Tra le spiegazioni di questo dato gli
autori hanno rilevato come durante il picco pandemico sia
"nettamente diminuito" l'accesso, soprattutto degli anziani,
alle visite mediche. Tale fenomeno è considerato
"verosimilmente" conseguenza da un lato della "drastica
diminuzione" della disponibilità di accessi ambulatoriali,
dovuta al "sovvertimento" dei percorsi di cura negli ospedali
causato dall'emergenza Covid e dall'altro, è anche considerato
possibile che molti pazienti abbiano avuto difficoltà di accesso
ai controlli medici, per timore del contagio oppure, specie gli
anziani, per le difficoltà di spostamento durante il lockdown.
(ANSA).
Ricerca, meno anticoagulanti in picco pandemia
Dato "particolarmente eclatante" in classi età più avanzate