Umbria

Crisanti, serve un'anagrafe vaccinale nazionale

"Con bassa tracciabilità virus difficile immunità di gregge"

Redazione Ansa

(ANSA) - GUALDO TADINO (PERUGIA), 04 GIU - "Serve un'anagrafe vaccinale nazionale attraverso la quale si possa risalire a chi ancora non è stato vaccinato. L'obiettivo è raggiungere l'immunità di gregge che, con la variante indiana, si ha solo con l'85-90% della popolazione sottoposta a vaccino": a dirlo è stato il prof. Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia all'Università di Padova, durante il webinar "Immuni, un'app di cittadinanza", organizzato dalla sezione Umbria delle Autonomie locali italiane. Iniziativa cui hanno preso parte anche Massimiliano Presciutti, presidente di Ali Umbria e sindaco di Gualdo Tadino e Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente di Ali nazionale.
    "Molte persone - ha detto Crisanti - hanno mancato l'appuntamento con la somministrazione della dose, come ad esempio gli anziani sprovvisti di strumenti informatici o gli immigrati irregolari. E se a questi si aggiunge una bassa tracciabilità del virus in Italia diventa difficile arrivare all'immunità di gregge".
    "Nel nostro Paese - ha rilevato ancora Crisanti - vengono eseguiti poco più di 200 mila tamponi al giorno, contro gli 800 mila dell'Inghilterra, un numero insufficiente per avere una fotografia reale dei contagi, che comunque sono in calo. Il ritorno d'attualità dell'app Immuni è dovuto proprio alla necessità di un maggiore tracciamento del virus. Immuni non ha funzionato perché incarcerata in una serie di disposizioni legislative che l'hanno resa inefficace".
    Crisanti ha quindi proposto di utilizzare anche in Italia il sistema adottato dall'app inglese, che "richiede la geolocalizzazione, da parte del cittadino, ogni volta che entra in un luogo pubblico". "Penso - ha aggiunto - che questo possa essere un compromesso accettabile. Questo metodo - ha concluso Crisanti - permetterebbe di avere sempre una fotografia aggiornata in caso di nuovi casi di contagio che si possano registrare in un luogo piuttosto che in un altro". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it