Umbria

Nuova Pac e giovani agricoltori, sfide e prospettive

Webinar di Anga Umbria e Istituto Agrario di Todi

Redazione Ansa

(ANSA) - TODI (PERUGIA), 17 MAG - Costruire il futuro dell'agricoltura europea, con i giovani come figure centrali, attraverso la nuova Politica agricola comune incentrata ad una transizione verde, sostenibile ed anche equa, per non lasciare indietro nessuno. Di strategie, risorse in campo e storie imprenditoriali, con le sfide maggiori che coinvolgono quindi i giovani agricoltori, ma anche di politiche messe in campo in questa fase di transizione (2021-2022) prima della nuova programmazione, si è parlato nell'incontro promosso da Anga Umbria (Giovani di Confagricoltura) in collaborazione con l'Istituto Agrario Ciuffelli di Todi dal titolo "PAC post 2020, evoluzione e prospettive".
    Incontro moderato da Ludovica Passeri della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia.
    Nei loro saluti iniziali, Francesco Mastrandrea (presidente Anga Confagricoltura) e Caterina Luppa (presidente Anga Umbria) hanno ricordato che i giovani agricoltori sono i più pronti ai cambiamenti. "Stiamo andando verso una Politica agricola comune diversa rispetto al passato - ha detto Mastrandrea - ed i giovani imprenditori agricoli si stanno preparando per agire in modo diverso rispetto a chi li ha preceduti. Nuovi consumi e nuove produzioni, con il cambiamento climatico, ci hanno portato a cambiare metodologie e modo di fare impresa".
    Per la programmazione Pac post 2020 in campo "ci sono quindi giovani con conoscenze specializzate e all'avanguardia che possono fare la differenza nei prossimi anni" ha commentato Luppa per poi aggiungere: "Agronomi, periti e imprenditori agricoli devono unire le forze per sviluppare queste nuove opportunità che la Pac ci propone, con occhio vigile all'ambiente e alla comunità".
    Uno dei problemi subito da chiarire secondo Fabio Rossi, presidente di Confagricoltura Umbria che ha chiuso l'incontro, "è il rischio che si possa travisare questo progetto di sostenibilità partendo da una foto poco realistica dell'agricoltura, quella che dà la colpa agli agricoltori delle emergenze ambientali". Per Rossi vanno quindi analizzati non semplicisticamente punti importanti, come il concetto di biologico o quello di innovazione". (ANSA).
   

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