(ANSA) - PERUGIA, 19 APR - Per il secondo anno consecutivo
l'emergenza Covid cancella la festa dei Ceri che, come
tradizione, doveva tenersi a Gubbio il 15 maggio. Nonostante il
miglioramento registrato in Umbria dei dati legati alla pandemia
è stato infatti firmato il decreto di presa d'atto
dell'impossibilità di svolgere l'appuntamento "visto il
perdurare della situazione pandemica e il quadro normativo in
essere, che rende impossibile svolgere il rito festivo nella
forma canonica".
È stato invece confermato il programma "sobrio ed essenziale"
di riti civili e religiosi svoltisi lo scorso anno.
L'Umbria rimane intanto tra le regioni dove è maggiore la
percentuale di dosi di vaccini anti Covid somministrate rispetto
a quelle disponibili, 239.132 su 256.465, pari al 93.2% (contro
una media nazionale dell'88,6%) secondo i dati governativi
aggiornati al pomeriggio del 19 aprile. La Regione pensa
comunque a una sorta di "vaccine day", il 25 aprile, dedicato
agli ultraottantenni, in modo tale da anticipare le vaccinazioni
programmate per maggio e giugno e poter così completare questa
categoria. Questo però se nei prossimi giorni saranno garantiti
all'Umbria i vaccini richiesti (altre 8 mila dosi, oltre alle 50
mila aggiuntive che erano state richieste dalla presidente
Donatella Tesei).
Sul fronte dei dati giornalieri sono stati 14 i nuovi positivi
al Covid registrati in Umbria nell'ultimo giorno (mai così pochi
da diverse settimane). I guariti accertati sono stati invece 138
e due i morti. Gli attualmente positivi sono ora 3.296, 126 meno
di domenica.
Sono stati analizzati 605 tamponi e 840 test antigenici. Il
tasso di positività è dello 0,96 per cento sul totale (3,78 lo
stesso giorno della scorsa settimana) e del 2,3 sui soli
molecolari (era 9,4).
In rialzo dopo giorni di calo i ricoverati in ospedale, ora
263, otto in più di domenica, 36 dei quali, due in più nelle
terapie intensive. (ANSA).
>ANSA-IL-PUNTO/ COVID: Umbria, virus cancella la festa Ceri
Regione pensa a 'vaccine day' per over 80 se arriveranno dosi