Umbria

Paparelli, insufficienti misure per diritto studio

"Non c'è più l'alibi di attaccare il Governo" per consigliere Pd

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 13 APR - "Sono ancora insufficienti le misure adottate per garantire il diritto allo studio ai nostri concittadini. Oramai non c'è più l'alibi di attaccare il Governo": così il consigliere regionale del Pd Fabio Paparelli, portavoce dell'opposizione, è intervenuto in Assemblea legislativa sulle questioni legate alla scuola. "Oggi abbiamo un'occasione importante da non perdere" ha aggiunto.
    "È nostro dovere - ha sostenuto Paparelli - garantire una vita sociale adeguata si nostri giovani. Non basta elencare i numeri di quanto fatto fino ad ora. Contano i fatti. C'è un atteggiamento difensivo, quasi passivo. Oggi rivendichiamo per l'Umbria totali aperture, la zona gialla, ma continuiamo ad avere contraddizioni, con ordinanze più restrittive come sulla scuola. Ma poi non ci sono politiche efficaci per le politiche di messa in sicurezza e per le politiche sui trasporti. In questa Aula non si sono mai volute accogliere nostre proposte, come ad esempio l'uso dei bus turistici. Siamo fermi alle stesse cose di qualche mese fa. Occorre che l'anno scolastico si concluda tutto in presenza. Bene gli screening massivi, ma meglio se organizzati e programmati, magari da fare in prossimità delle scuole. Occorre agire oggi per domani, dotando ciascuna scuola e ogni studente degli strumenti tecnologici necessari per la dad, mettendo in sicurezza gli spazi agendo sul dimensionamento, dando sostegni economici a famiglie, migliorando i trasporti scolastici. Ci verrà in aiuto l'aumento dei vaccinati. Chiudere le scuole non rallenta i contagi, come dimostra l'università di Padova. Se vogliamo riaprire per non chiudere più dobbiamo mettere in campo azioni con tempestività tracciamenti, campagna di tamponi più organizzata, più logica da effettuare in dei gazebo a ridosso della scuola, un monitoraggio vero e proprio. ". (ANSA).
   

Le criticità dei trasporti non sono mai state risolte. A oggi manca totalmente un preciso monitoraggio degli studenti che utilizzano i trasporti. E questo è un problema. Bisognerebbe considerare il tpl a servizio degli studenti alla stregua del trasporto scolastico organizzato dai comuni, ad uso esclusivo degli studenti. L’impegno della Regione non può che essere quello di far rientrare tutti in sicurezza, magari usando i volontari della protezione civile, la polizia municipale, fare convenzioni con le guardie giurate. In alcune scuole sono stati acquistati depuratori di aria per i singoli ambienti. Manca una ricognizione in regione su quanti studenti non siano stati raggiunti dalla dad. Bisogna puntare a fornire un dispositivo a ogni studente e risolvere la questione delle infrastrutture digitali. Serve colmare i danni didattici, relazionali e sociali. Deve essere un obiettivo irrinunciabile. Ad oggi non c’è una diagnosi ufficiale, che sarebbe il primo passo da compiere per riprendere a costruire un’identità civica. L’edilizia scolastica è un baratro senza fine. Per rispettare i criteri di riapertura nel frattempo sono state fatte modifiche alle strutture scolastiche. Occorrerà programmare il ripristino dell’esistente. Sarebbe necessario coinvolgere i ragazzi - ha concluso Paparelli - con progetti didattici volti a valutare la loro sicurezza”.

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