Umbria

Tre candidati segreteria Pd Umbria chiedono incontro Letta

"Se non si concretizzasse pronti a ritiro" annunciano

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 28 MAR - Chiedono un incontro tra i quattro candidati alla segreteria regionale del Pd dell'Umbria e il segretario nazionale Enrico Letta per "trovare una soluzione unitaria alla vicenda congressuale" Francesco De Rebotti, Massimiliano Presciutti e Alessandro Torrini (in corsa con il capogruppo in Regione Tommaso Bori), insieme a quello alla segreteria provinciale di Perugia Carlo Elia Schoen.
    "Da quando il 27 ottobre 2020 è stato congelato il congresso regionale del Pd la situazione politica umbra e nazionale è notevolmente mutata, mentre quella sanitaria continua drammaticamente ad essere molto grave" sostengono in una nota congiunta De Rebotti, Presciutti, Torrini e Schoen. "In questi mesi - aggiungono - abbiamo esperito ogni tentativo possibile per provare a trovare una soluzione condivisa alla disastrosa situazione in cui versa il Partito regionale. Non abbiamo avuto successo. Abbiamo chiesto un governo collegiale del Partito insieme al commissario, per riuscire a interloquire con i tanti problemi degli umbri, ma Rossi non ha preso in considerazione la nostra richiesta. Abbiamo sospeso le attività congressuali per promuovere un dibattito unitario a livello di Partito, per stemperare il clima, ma questo non è servito".
    "Qualora entro pochi giorni non si concretizzasse tra tutti i candidati umbri la volontà di procedere all'incontro - sostengono i candidati - dovremmo prendere atto, con grande sofferenza e dispiacere, che sarebbero definitivamente venute meno le condizioni politiche che avevano motivato il nostro impegno oramai più di otto mesi fa. E, pertanto, noi, candidati alla segreteria regionale, insieme ai 200 candidati alla assemblea regionale a nostro sostegno, ai candidati al congresso provinciale di Perugia e a tanti, tantissimi, nostri sostenitori ci fermeremo, ritirandoci da questo congresso del Partito democratico dell'Umbria che riteniamo illegittimo e dannoso".
    (ANSA).
   

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