Umbria

Enrico Rossi, votato con convinzione per Letta

"Su Ius soli partito sfiderà Governo" dice commissario umbro

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 14 MAR - "Ho votato con piacere e convinzione per Enrico Letta. Tra le tante cose giuste che ha detto vorrei citare quelle che mi paiono centrali. Una grande battaglia per lo Ius soli, che significa per noi tutto: diritti, costituzione lavoro, società, uguaglianza, dignità e umanità. Su questo il Partito democratico sfiderà il governo Draghi e le forze politiche che lo sostengono": lo ha sottolineato il commissario del Pd dell'Umbria Enrico Rossi.
    "Per andare avanti servirà un partito rinnovato nelle forme e nelle regole, ha detto il nuovo segretario" ha ricordato l'ex presidente della Toscana su Facebook. "Per battersi contro il correntismo al nostro interno e contro il trasformismo in Parlamento - ha aggiunto -, per la piena attuazione dell'art. 49 della carta costituzionale. Allo stesso tempo, ha chiarito, bisognerà consolidare il profilo dei valori, con la battaglia delle idee, con lo studio e la militanza. Per rendere davvero la nostra comunità libera e inclusiva verso chi è escluso per ragioni sociali, di genere, culturali e anagrafiche. Anzitutto le donne e i giovani. Il messaggio più chiaro e lungimirante è stato quello del nostro rapporto col potere. Possiamo vivere e lottare senza l'ossessione del potere, ha chiarito, è proprio grazie a questa libertà dall'ossessione del governo potremo tornare a vincere e esserci, nel paese e tra le persone. Per farlo però sarà necessario costruire alleanze, sociali e politiche, a partire da Giuseppe Conte e il nuovo Movimento Cinque Stelle, con cui ormai ci accomunano scelte e visioni generali sui temi e le politiche della salute, del lavoro, dell'ambiente, del Mezzogiorno e della ricostruzione dello Stato. Per fare tutto questo Enrico ha indicato una strada giusta: aprire una grande discussione, dandoci il tempo necessario, affiancando e ascoltando tutti gli italiani, in uno dei momenti più difficili della storia umana e globale. Per questo partiremo dai circoli, dai territori e quando la situazione sanitaria ce lo consentirà torneremo in strada, nelle piazze, nelle Agorà democratiche". (ANSA).
   

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