Umbria

Squarta su Decreto di Natale,così si uccide l'economia in Umbria

"Zona rossa in tutta Italia è fallimento del sistema dei colori"

Squarta

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 19 DIC - "Italia zona rossa fino al 6 gennaio e arancione nei giorni feriali? La linea dura del governo confonde le persone, che non meritano un trattamento tanto poco rispettoso di un calendario a intermittenza, e uccide l'economia in Umbria. Un provvedimento identico per l'intero Paese, dove alcune differenze sono piuttosto evidenti in termini di Rt, contagi e ricoveri, è incomprensibile e testimonia il fallimento del sistema dei colori": il presidente dell'Assemblea legislativa, Marco Squarta, è molto critico nei confronti delle restrizioni adottate dal governo in occasione delle prossime festività natalizie.
    "Oltre a tirare giù le saracinesche dei negozi nei giorni clou di festa - osserva, in una nota - quel buco di colore arancione dal 28 al 30 dicembre rappresenta un colpo potenzialmente letale per tutti quei commercianti dei 92 comuni dell'Umbria costretti a vendere i loro prodotti soltanto agli stretti compaesani. E oltre ai mancati incassi non potranno neppure beneficiare dei rimborsi preclusi alle zone rosse".
    "Queste misure - commenta Squarta - sono una mazzata pesantissima al commercio, al settore della ristorazione e più in generale all'intera economia della nostra regione. Durante questi giorni di forte indecisione da parte dell'esecutivo nazionale i ristoratori hanno speso soldi acquistando derrate alimentari per riempire i loro frigoriferi in vista delle festività".
    "Un'ulteriore aggravante da riconoscere al governo - insiste Squarta - risiede nell'intempestività delle comunicazioni in base alle quali i commercianti si sono già organizzati con ordini e consegne che non potranno mai rivendere. Già a novembre - ricorda l'esponente di Fratelli d'Italia - l'Umbria era rientrata in fascia arancione e i commercianti erano stati penalizzati in quanto esclusi dal Decreto Ristori".
    "Il sistema delle colorazioni - conclude Squarta - si è dimostrato un clamoroso flop dal punto di vista dei contagi, che continuano ad essere troppi, accompagnati da un numero intollerabile di decessi, e sotto l'aspetto economico. Il premier Conte, infatti, aveva promesso di salvare il Natale ma non ha tenuto fede ai suoi proclami naufragati insieme alle speranze". (ANSA).
   

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