Umbria

Un'app per 'sicurezza' Ateneo Perugia

Arriva ImmUnipg per più difesa da rischio diffusione Covid

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 11 SET - Si chiama ImmUnipg il nuovo progetto dell'Università degli Studi di Perugia, realizzato in sinergia con l'Azienda ospedaliera del capoluogo umbro, per garantire maggiore sicurezza a studenti, docenti, tecnici e amministrativi alla ripartenza delle attività didattiche in un periodo ancora segnato dal Covid.
    ImmUnipg - è stato spiegato in una conferenza stampa - si lega all'app Immuni e per funzionare ha bisogno che almeno l'80% della comunità universitaria decida di utilizzare l'applicazione creata dal Ministero della salute. "Presuppone quindi - ha sottolineato il rettore Maurizio Oliviero - la collaborazione di tutti e bisogna almeno avere in partenza il senso di responsabilità civica di scaricare l'App Immuni. Vuole essere qualcosa in più che mettiamo a disposizione della nostra comunità e magari anche una sperimentazione che, se come speriamo dovesse dare esiti positivi, possa essere un punto di riferimento per tutto il Paese".
   

Il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico di Ateneo, prof. Paolo Puccetti, nonché direttore del Dipartimento di Medicina Sperimentale, è poi entrato nel dettaglio sottolineando che la particolarità di ImmUnipg è di dare subito risposte di diagnostica, dopo l’individuazione e la segnalazione di una potenziale esposizione al contagio. "Lo studente - ha spiegato Puccetti, può evitare in questo modo di chiedersi cosa fare dopo la segnalazione ricevuta per il rischio contagio visto che sarà lo stesso Ateneo a fornire tutte le procedure e ad invitarlo al laboratorio di Microbiologia clinica per il test. Ci siamo basati sul modello utilizzato dall’Università di Harvard ed utilizzando una applicazione simile ad Immuni ma rendendola più flessibile e capace di venire incontro ad una comunità come può essere quella di un Ateneo frequentato da studenti”. Per il commissario straordinario dell’ospedale di Perugia Marcello Giannico “è un progetto ambizioso perché attivare una comunità vasta di circa 30 mila soggetti, come quella dell’Università di Perugia, che fa funzionare Immuni può essere anche uno stress test molto valido per il ministero”.

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