(ANSA) - ASSISI, 18 MAR - "Stare a casa significa essere
maturi e consapevoli della nostra salvezza e di quella degli
altri". E' quanto ha detto Renato Zero, parlando di emergenza
coronavirus, nel corso dell'intervista con padre Enzo Fortunato,
direttore della rivista San Francesco, andata in onda il 18
marzo sui canali social e web del Sacro Convento di Assisi.
"Tenere a casa i nostri anziani e preservarli - ha
sottolineato il cantautore romano - significa non solo
consentire loro di vivere altri anni, ma ringraziarli per tutto
quello che sono stati in grado di fornirci". Zero si è
soffermato molto sul valore e sulla memoria degli anziani,
ricordando che "saggezza e fede hanno fatto nella storia
dell'uomo dei miracoli meravigliosi". Aggiungendo: "La fede è
una medicina per tutti e contro ogni forma di malessere". Nel
rivolgersi ai giovani Zero si è raccomandato loro di "essere
meno egoisti degli uomini conosciuti negli ultimi 30-40 anni.
Uomini - ha detto - che hanno sottomesso le donne ad un amore
impuro, sadico". Ai ragazzi "occorre dare una formazione che
favorisca loro l'esternalizzazione di un amore educato", ha
spiegato l'artista.
Alla richiesta di padre Fortunato di accennare a un suo
successo che si sposi con i giorni complicati che l'Italia e il
mondo intero stanno vivendo per il diffondersi del Covid-19,
Renato Zero ha recitato un passo di "Più su": "Sboccia un fiore
malgrado nessuno lo annaffierà. Mentre l'aquila fiera, in
segreto a morire andrà. Il poeta si strugge al ricordo di una
poesia...". Spiegando - ha concluso Zero, che "dobbiamo sempre
esprimere i nostri stati d'animo senza paure, perché se siamo
liberi di esprimere i nostri sentimenti guadagniamo quella
serenità necessaria anche per affrontare un momento come quello
che stiamo vivendo, con maturità e fermezza e saremo capaci di
guardare anche al di là del virus". (ANSA).
Coronavirus: Renato Zero, stare a casa è segno di maturità
Intervista con p. Fortunato, preservare anziani per ringraziarli